da Genova
Tino Barbera era fatto così, perfezionista. Voleva sempre il meglio. Nei suoi locali non si andava a ballare e basta. Guai a definirli «solo» discoteche. Lo Schooner doveva tornare a essere il punto di riferimento delle notti sulla Riviera ligure. E Barbera aveva scelto di ripartire da quarantanni fa, dal «suo» Sessantotto. Da Umberto Smaila, protagonista dei primi successi di quella discoteca sul molo di Sestri Levante aveva visto passare tutti i più grandi artisti italiani e internazionali. Il sito dello showman ha già piantato una bandierina sulla Liguria per il quarto «Smailas» italiano, e la data dellinaugurazione lampeggia come un appuntamento imperdibile: il 25 aprile Tino Barbera avrebbe fatto entrare il suo locale in uno dei circuiti più noti nel mondo del jet set.
Smaila non ci sarebbe stato, aveva un precedente impegno, ma poco importa. La sua agenzia conferma che il progetto cera, che sarebbe partito questestate. «Ho sentito Umberto ancora questa mattina (ieri, ndr) - sottolinea Alex Intermite, portavoce dellartista -. È a Sharm El Sheikh, ma sta seguendo questa terribile vicenda. Mi chiede di essere aggiornato. È stato molto colpito dalla morte di Barbera e ora da questo attentato al locale. Si è raccomandato perché facessi un necrologio per far conoscere ai familiari stretti di Barbera la sua partecipazione». Lincendio della scorsa notte impedisce di dare risposte precise su quello che sarà il futuro dellaccordo.
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