Le banche italiane sapranno adeguarsi ai livelli patrimoniali previsti nellaccordo di Basilea 3, «assicurando allo stesso tempo il sostegno alle imprese e alleconomia». Ne è convinto il governatore di Bankitalia, Mario Draghi, che appare molto fiducioso sullimpatto delle nuove regole sul sistema creditizio nazionale. Un ottimismo che lAssociazione bancaria italiana condivide in parte: ok alle nuove regole, ma limpatto sulleconomia reale sarà «inevitabile».
«Le banche italiane complessivamente sono solide - ha spiegato Draghi al termine della riunione dei governatori alla Bri - e hanno requisiti patrimoniali superiori ai minimi, nella media internazionale, e a volte anche meglio». Rispetto agli istituti stranieri, ha aggiunto Draghi, le nostre banche presentano «una qualità migliore del capitale» e «un modello di business più tradizionale», e dovranno perciò «dedurre meno».
Il governatore si riferisce al timore che, per aderire ai nuovi requisiti patrimoniali, le banche debbano far tirare la cinghia agli azionisti, riducendo o azzerando i dividendi. Per approvvigionarsi di capitali, «la riduzione dei dividendi è solo uno dei canali», ha osservato ricordando che esistono altre misure come la cessione di attività o una maggiore redditività. Del resto, Draghi ha puntualizzato che il periodo di transizione (dal 2013 al 2019) è molto lungo e graduale. I programmi di adeguamento saranno «molto gestibili», anche se qualcuno «dovrà lavorare di più».
Lintento di Draghi è di tranquillizzare gli operatori economici che vedono in Basilea 3 un freno al finanziamento bancario alle imprese e alleconomia. Il governatore non vede il pericolo di un razionamento del credito. E la Banca dItalia ha costituito un comitato di consulenza sullapplicazione delle nuove regole, per chiarire i dubbi del mondo del credito e dellimprenditoria che, nelle scorse settimane, hanno espresso timori sullimpatto negativo dei nuovi standard sulle banche.
Anche il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, è convinto che Basilea 3 non danneggerà la ripresa, e anzi porrà basi più solide per la crescita. «Con la decisione presa domenica - ha spiegato - eliminiamo lincertezza in una vasta area e contribuiamo a consolidare leconomia globale. Le norme transitorie - ha aggiunto - consentiranno alle banche di affrontare i nuovi standard senza sottrarre sostegno alleconomia». Il governatore olandese Nout Welling, tuttavia, ricorda che «serviranno capitali per centinaia di miliardi».
Lanalisi dei banchieri centrali sollimpatto di Basilea 3 sulleconomia non convince del tutto lAbi. In una nota, le banche italiane si dicono «pronte a rispettare i nuovi requisiti», che giudicano severi e rigorosi. Allo stesso tempo, aggiunge lAssociazione bancaria, sarà «inevitabile limpatto che le nuove regole avranno sulla crescita delleconomia reale in aree, come lItalia e in generale lEuropa, dove la spinta allo sviluppo è strettamente collegata allazione delle banche, attraverso il credito». Alcune norme, come il trattamento delle imposte differite, penalizzano in particolare le banche italiane.
Il lavoro non è finito. Un altro delicato capitolo devessere affrontato: il moral hazard relativo alle banche troppo grandi, o troppo interconnesse, per fallire.
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