Draghi e i banchieri: l’economia tira

da Roma

Tira aria d’ottimismo in via Nazionale sull’andamento dell’economia in Italia e nell’Eurozona. Dall’incontro tra il governatore Mario Draghi, gli amministratori delegati e i direttori generali delle principali banche italiane (da Unicredit a Intesa Sanpaolo, da Capitalia a Montepaschi, da Mediobanca all’Abi; in ritardo, causa maltempo, Verona e Novara; assente Bnl) emerge uno scenario congiunturale positivo: «Le prospettive di crescita e di inflazione sono favorevoli.
In particolare la crescita europea, guidata dalla Germania, appare sostenuta e le condizioni finanziarie globali sono rassicuranti», si legge in una nota di palazzo Koch.
Credito in espansione. L’intonazione positiva dell’economia trova riscontro da parte delle aziende bancarie, che vedono dall’andamento del credito «in elevata espansione» i segnali di una ripresa produttiva. Le sofferenze restano a livelli contenuti. Le banche sono impegnate ad aumentare l’efficienza in un ambiente che denota maggiore competitività; e non mancano buone aspettative sui prossimi bilanci. Draghi e i banchieri hanno poi discusso degli adeguamenti alla direttiva europea Mifid e alla nuova disciplina della compliance.
Le banche hanno presentato le iniziative adottate per rendere le strutture conformi alla direttiva, che facilita l’integrazione europea dei mercati finanziari e a promuovere la concorrenza. Discussi, inoltre, gli adempimenti che le banche ritengono necessari per dotarsi di «una funzione di compliance che minimizzi il rischio di sanzioni, perdite finanziarie o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme».
Via il Cicr, arriva il Csf. Il governo accelera, intanto, sulla rivoluzione delle Authority in campo finanziario. Saranno soppressi il Cicr (il comitato interministeriale per il credito e il risparmio) e l’Ufficio italiano cambi. Le loro funzioni saranno assorbite in gran parte da Bankitalia. Al posto del Cicr nasce il Comitato per la stabilità finanziaria, composto dal ministro dell’Economia, dal governatore di Bankitalia e dal presidente della Consob. Prevista anche una commissione parlamentare «per la concorrenza e la regolamentazione dei mercati e i rapporti con le Autorità indipendenti», che sarà composta da 20 deputati e 20 senatori. Il ddl firmato dal sottosegretario Enrico Letta prevede anche la soppressione di Isvap e Covip, con il trasferimento delle loro funzioni a Bankitalia e Consob. Il provvedimento, secondo fonti di governo, arriverà in Consiglio di ministri non oggi, ma la prossima settimana. Il rinvio deriverebbe da divergenze nella maggioranza su molti temi, tra cui la nuova Authority per i trasporti, istituita dal disegno di legge. I sindacati sono inoltre contrari alla soppressione della Covip proprio mentre il Tfr viene trasferito ai Fondi pensione.
L’Ue chiude la «procedura Fazio». La Commissione europea, sempre ieri, ha annullato l’azione legale avviata contro l’Italia dopo le proteste di Abn-Amro, che accusava Bankitalia di aver favorito Bpi nella scalata di Antonveneta nei confronti dei concorrenti stranieri. La procedura è stata chiusa perché le regole di vigilanza sono cambiate.

«La situazione in Italia è decisamente migliorata - dice il portavoce del commissario McCreevy - tuttavia la Commisione continuerà a monitorare il settore dei servizi finanziari per eliminare gli ostacoli alla libera circolazione dei capitali».

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