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Due ambulanze e un centro di solidarietà nel nome di Patrizia

«Un dolore struggente che lacera l'anima di chi più l'ha amata. Ma anche la forza di trasformare la disperazione in un concreto atto d'amore. Anzi in più atti d'amore. Per ricordarla sempre». Così potrebbe parlare Lorenzo Carlevarino, il papà di Patrizia, prematuramente scomparsa due anni fa. Ma le parole si interrompono, le lacrime iniziano a scendere e i ricordi si annebbiano. Gli occhi però, chiari ed espressivi, lanciano un forte messaggio d'amore e speranza. Perché loro, i genitori di Patrizia, proprio non si sono arresi. A Genova adesso ci sono due autoambulanze e un centro di aggregazione che portano proprio il suo nome. «Per non dimenticare - prova a spiegare Lorenzo -. E soprattutto per aiutare tante altre persone, nel ricordo di nostra figlia. Sapere che ci sono bambini e anziani che giocano, si divertono e socializzano nel nuovo centro del Lagaccio, ci scalda il cuore». La famiglia Carlevarino ha scelto due anni fa di donare alla pubblica assistenza Burlando una nuova ambulanza Fiat Ducato X250 e la ristrutturazione della sala militi. E non si è voluta fermare. Meno di dieci giorni fa ha presenziato l'inaugurazione del Centro di solidarietà sociale che porta appunto il nome di Patrizia Carlevarino. Il centro, nato per volontà della pubblica assistenza Croce Blu ha ottenuto il sostegno finanziario dai genitori di Patrizia, che ha permesso di ristrutturare un'area di mille metri quadrati assegnati dal Comune di Genova. All'interno della struttura sono stati realizzati gli uffici amministrativi, la sede della Protezione Civile «Croce Blu Genova», una sala polifunzionale e un'area sport completa di impianti per il basket e la pallavolo. La solidarietà targata Lagaccio (il centro è situato in via Bari 41) entra così di diritto lì dove convergono tre quartieri tra i più popolosi della città: Lagaccio, Oregina San Teodoro. La Croce Blu Castelletto ha dunque ulteriormente la possibilità di promuovere il suo progetto sociale in un territorio povero di spazi aggregativi. Perché l'obiettivo della nuova struttura ruota tutto intorno all'accoglienza: al supporto psicologico, alle attività motorie per la terza età, alle attività per adolescenti e ai laboratori culturali e ricreativi. L'idea è quella di creare inoltre una rete sinergica con altre associazioni non lucrative, che operano sul territorio tramite attività socio-culturali. «È con il cuore che abbiamo inaugurato il centro - continua emozionato papà Lorenzo -. Immaginarsi che da poco lì, ci sono bambine che ballano, ragazzini che praticano sport e anziani che socializzano, ci rende orgogliosi e vivi. Non ci siamo mai arresi, e vorremmo che questo messaggio arrivasse a tutti».

Di segnale la famiglia Carlevarino ne ha lanciato anche un altro, che poi si è concretizzato in una nuova ambulanza donata alla pubblica assistenza Croce Blu Castelleto, che ha avuto il suo battesimo domenica 10 ottobre davanti alla parrocchia SS Sacramento di via Delle Ginestre.

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