Bagdad - Due autobomba dirette contro due edifici del governo, tra cui la sede del ministero della Giustizia, hanno provocato la morte di almeno 165 persone ferendone 500 nel centro di Bagdad, secondo quanto riferito dalla polizia e da fonti ospedaliere, nel peggior attentato avvenuto nella capitale da mesi. Nonostante il livello di violenza sia sceso in Iraq da quando Washington ha inviato nuove truppe, gli attacchi sono ancora molto frequenti in un Paese impegnato nella ricostruzione dopo decenni di conflitti, sanzioni e violenze. Due forti esplosioni hanno scosso gli edifici mentre colonne di fumo si levano dalla zona nel centro di Bagdad, vicino al fiume Tigri. La prima esplosione ha colpito il ministero della Giustizia e la seconda, qualche minuto più tardi, era diretta contro un edificio del governo provinciale, secondo quanto riferito dalla polizia. Un testimone Reuters ha visto almeno 13 corpi, alcuni giacere sul terreno e altri dentro le auto carbonizzate, sul luogo in cui è avvenuta una delle esplosioni. Lo scorso agosto, due camion bomba hanno ucciso almeno 100 persone in attacchi contro i ministeri delle Finanze e degli Esteri.
Il governo: attacco di al Qaeda alle elezioni Il governo iracheno ha addossato il doppio attentato ad al Qaeda e ai suoi "alleati", che intendono così minare le elezioni politiche previste per gennaio. "Non escludo che questi attentati abbiano preso di mira le elezioni. Portano l'impronta di al Qaeda e dei suoi alleati che rifiutano di vedere l'Iraq ritrovare la propria stabilità ", ha detto il portavoce del governo, Ali al Dabbagh. "E' l'opera di un gruppo che si trova all'interno dell'Iraq e che coordina la propria azione con gruppi all'esterno", ha aggiunto.
La "zona verde" assediata Estesa per circa 10 kmq e costruita su un lato sulle sponde del Tigri, la 'Zona verde' di Baghdad, ufficialmente denominata 'Zona internazionale', è stata creata nel 2003 dalle forze americane, che la scelsero come sede del proprio quartier generale subito dopo la caduta del regime di Saddam Hussein. Il suo perimetro è stato gradualmente fortificato e protetto con enormi blocchi di cemento, torrette d'avvistamento, filo spinato, consentendo l'accesso soltanto attraverso sei check-point, inizialmente custoditi da soldati Usa, in seguito affidati a squadre di contractor o ai contingenti di Perù e Uganda. Interdetta alla stragrande maggioranza degli iracheni, ospita oggi numerose ambasciate occidentali, i palazzi governativi dell'Iraq post-Saddam, gli uffici e le residenze delle alte cariche politiche locali, una super attrezzata sala per le conferenze e l'albergo al-Rashid. Nota come 'Zona verde' per distinguerla dalle 'Zone rosse' della capitale più esposte al pericolo di attentati, l'area è stata più volte obiettivo di lanci di mortai e razzi. Il 19 agosto scorso la Zona Verde è stata scossa dall'esplosione di due camion bomba lanciati contro i ministeri delle finanze e degli esteri: quasi 100 morti nel giorno del sesto anniversario dell'attacco in cui nel 2003 morì l'inviato speciale dell'One, Sergio Vieira de Mello. Nell'ottobre 2004 due attacchi suicidi colpirono il mercato interno e il locale caffé.
Nel 2007, il bar del Parlamento fu colpito dall'esplosione di un ordigno nella quale rimase ucciso un deputato. Nel quartiere oggi occupato da quest'area sorgeva il palazzo presidenziale, la residenza dell'ex rais, che nel 2003 è diventata prima la sede degli uffici del governatore Usa poi sede dell'ambasciata americana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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