Le due Ferrari ancora lente Ora preoccupa anche Schumi

Meglio del venerdì cinese. Trattasi non della Ferrari, bensì delle due Mercedes. Nico Rosberg, non foss’altro per il suo nome sempre più spesso accostato al Cavallino, si mette in tasca il secondo miglior crono in questo venerdì dimezzato dalla pioggia. Davanti a tutti Button e la McLaren, dietro al tedeschino dato fra i papabili alla corte maranelliana, Hamilton con l’altra McLaren e poi lui: l’ex kaiser delle piste che suona come un matto sul clackson della passione pur di farsi largo fra questi ragazzini da playstation che gli hanno un po’ pirlato il curriculum. Però è quarto, davanti a un altro dei vociferati in chiave Ferrari, Mark Webber con la Red Bull superstite dopo il brutto botto del mattino sotto la pioggia autografato dal campione del mondo Seb Vettel alla curva otto. «L’importante è essere ancora qui: ho perso l’opportunità di girare sull’asciutto ma non è un gran problema» confiderà lui. Sempre più saggio il ragazzo. I meccanici non sono riusciti a incollargli la vettura in tempo per la seconda sessione a cui ha assistito dal box.
E le Ferrari? Massa è sesto, un po’ ottimista e un po’ no («Abbiamo fatto un passo avanti nella prestazione ma non siamo ancora abbastanza vicini ai migliori... però siamo sulla buona strada»). D’ora in poi Felipe andrà seguito con cura e affetto: il casco-mercato lo vede al centro di tutto, «ma è da anni che convivo con le voci dei miei sostituti in Ferrari» ripete paziente. Quanto ad Alonso, è lontano, undicesimo, dopo aver guidato la lista dei tempi nella prima sessione disputata su pista bagnata. Nel pomeriggio solo una svista, un testacoda, ma soprattutto tanto tempo buttati via per un problema idraulico. Si spiega così il suo tempaccio. Dirà: «Ho avuto un problema idraulico che mi ha fatto perdere un po’ di tempo ai box all’inizio della seconda sessione... Poi sono finito anche in testacoda ma in quell’occasione sono stato troppo ottimista nell’attivare l’ala posteriore mobile. Certo che questo è un circuito che mette a dura prova le gomme: sarà interessante vedere che cosa succederà in gara. Comunque i progressi li abbiamo fatti, ma ci sono diversi team che sono più veloci di noi».
Dunque, tempi e parole dicono che la Ferrari deve ancora rincorrere ma sta meglio grazie all’iniezione di novità: in primis l’ala flessibile o quasi flessibile o simil Red Bull che dir si voglia, già provata, solo nelle libere, da Alonso a Shanghai. A Istanbul la Rossa ha portato anche un alettone posteriore nuovo e modifiche a scarichi e carrozzeria. Problema: gli altri non sono stati a guidare. La McLaren ha ulteriormente giocherellato con la dieta a zona snellendo il posteriore all’altezza degli scarichi, mentre la Red Bull, visto che le sue ali andavano già fin troppo bene, ne ha portate delle altre migliori.
Questo per dire che di continua rincorsa si tratta e per sottolineare che gli uomini di Domenicali sono già bravi di loro a tenere alti morale, rabbia e voglia di riacchiappare i rivali per ripetere il miracolo 2010. Tutto questo mentre il patron di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, è arrivato a Istanbul per la sua prima visita pastorale nel paddock in veste di fornitore unico delle gomme (proprio in Turchia ha sede l’impianto di Izmit, dove la Pirelli, dal 2007, produce tutte le gomme per le attività Motorsport e, dallo scorso anno, quelle di F1. Per questo Gp soft-hard e ieri hanno esordito quelle da bagnato).

Il numero uno della Casa italiana ha incontrato i team principal e fra i temi, c’è da giurarci, oltre a pareri, opinioni e aspettative varie legate alle gomme che hanno cambiato la faccia di questo show, c’era la bollente questione del consorzio Exor (Agnelli-Fiat) e Newsco (Murdoch-Sky) che vuole comprare il Circus. Sul tema, ieri, ha parlato il patron dell’associazione dei team (Fota), Martin Whitmarsh, boss McLaren, «Anche noi azionisti» ha detto. Chiaro: le squadre vogliono entrare nel consorzio.

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