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Due francesi su tre bocciano il capitalismo e il neoliberismo

Parigi. Un sondaggio realizzato dall’Istituto LH2 per il quotidiano francese Libération è chiarissimo: due francesi su tre bocciano il capitalismo e il neoliberismo economico. Il socialismo sembra prevalere nel Paese con il 51% di pareri favorevoli. Un risultato sorprendente che dimostra, secondo il direttore dell’istituto demoscopico François Miquet Marty, come «la società francese abbia difficoltà ad accettare la nozione di capitalismo». Allora, Marx non è morto, si domanda Libération? Dalle risposte ricevute sembrerebbe proprio così. Il 41% degli intervistati definisce il capitalismo come «lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo» e il 45% come «l’accumulazione di ricchezza» da parte di un esiguo numero di persone. Alla domanda «Chi ha il potere nelle aziende?» due terzi dei francesi rispondono «gli azionisti» e la stessa percentuale vorrebbe che i lavoratori ottenessero maggiori poteri all’interno dell’azienda (67%) e fossero associati ai benefici (57%). Mentre solo il 43% punta a un aumento dei salari. Resta un interrogativo, scrive Libération: «Come si tradurranno politicamente questi sentimenti?». Secondo Miquet Marty «l’anticapitalismo è monopolio di Lutte Ouvrière, persino il partito comunista è muto sull’argomento».

Ma aggiunge: «I francesi si contraddicono: sono contro il sistema, ma quando viene aperto il capitale della Gdf o dell’Edf, i salariati si gettano sull’acquisto delle azioni».

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