Sono reo pluriconfesso. Lho detto e lho scritto: anche se condivido poco o nulla di quello che fanno e che pensano il presidente della Regione Claudio Burlando e il segretario ligure di Rifondazione Giacomo Conti, ho spesso riconosciuto loro onestà intellettuale e coerenza. É lo spirito che anima questo Giornale e queste pagine liguri: possiamo essere in disaccordo, ma non abbiamo nemici da demonizzare. Solo controparti a cui riconoscere i meriti quando ce li hanno e far pesare gli errori quando ne fanno.
La propaganda non è nel nostro Dna, come ho avuto lonore di spiegare proprio ieri agli studenti dellUniversità di Genova in una lezione nellambito del corso del nostro caro amico Ettore Bonessio di Terzet. Corso di estetica, per la precisione. Quellestetica di cui, in questa storia, non cè traccia.
Quindi, proprio perchè abbiamo dato a Burlando e a Conti quello che cera da dare a Burlando e Conti, oggi ci sentiamo di chiedere loro cosa ci fanno insieme. Litigano tre volte al giorno, prima e dopo i pasti, su tutto o quasi. Magari non direttamente loro due, Claudio e Giacomo, ma gli assessori burlandiani e il secondo partito della loro maggioranza. Finanziaria regionale? Posizioni differenziate. Terzo valico? Peggio che andar di notte. Idee sui rapporti con il mondo cattolico? Diavolo e acquasanta. Ieri, persino il Vacma, il pedale dei treni che sta facendo ammattire i pendolari liguri. Rifondazione sta con i ferrovieri, lassessore burlandiano ai trasporti Merlo liquida i comunisti bertinottiani con una scrollata di spalle. E si potrebbe continuare per pagine.
Insomma, sta succedendo, nè più, nè meno, quello che avevamo previsto prima delle elezioni.
Del resto, senza i bertinottiani avrebbero perso le elezioni. Così, si limitano a perdere la faccia.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.