Cosa dire di un attaccante che, in tre stagioni, gioca 26 partite e segna due gol? Un bel bidone dai piedi a ferro da stiro. Ecco il ritratto di Juan Eduardo Belen (sì, questo è il caso di pensare alla bella e alla bestia) Esnaider, arrivato alla Juventus nel 1998 con una frase che segnerà una storia: «Ringrazio per avermi preso, la mia vera carriera comincia qui». Senza aggiungere: e grazie per lo stipendio di tre miliardi all’anno. Arrivato dalla Spagna, dove aveva toccato Real Madrid e Real Saragozza, venticinquenne con la fama di goleador dal brutto carattere, si è mangiato occasioni. Capigliatura da uomo delle caverne, presenza prevalente nelle amichevoli, realizza una rete in coppa Italia e una in coppa Uefa contro l’Omonia Nicosia.
A Saragozza aveva vinto qualcosa, a Saragozza è tornato per scoprire la via del tramonto.
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