Duemila oculisti a convegno per farci «vedere meglio»

Oltre duemila oculisti si ritrovano a Roma. Da mercoledì a sabato 26 maggio parteciperanno, presso il Centro dell’Hotel Hilton di Monte Mario, ai lavori del Quinto congresso internazionale della Società italiana di oftalmologia, la più antica società scientifica, che da 83 anni promuove la ricerca e iniziative per migliorare la prevenzione e la cura della vista. È un’occasione di incontro-confronto tra i professionisti del mondo dell’oftalmologia. Il progressivo aumento dell’età media della popolazione determina un deterioramento delle strutture oculari e fa crescere la necessità di interventi sulla chirurgia dell’occhio che possono evitare la quasi cecità e la perdita dell’autosufficienza che trasforma un anziano in un emarginato. L’operazione sulla cataratta rappresenta una necessità per una persona su due dopo i 70 anni. In Italia ogni anno vengono operati oltre 500mila pazienti, è l’intervento chirurgico più diffuso. E 10mila per distacco di retina.
Il futuro dell’oftalmologia non sta solo nella chirurgia, anche la diagnostica – afferma il professor Balacco Gabrielli, presidente della Soi - è fondamentale e complementare. Oggi si hanno tecniche all’avanguardia come l’ecografia dell’occhio, una metodica non invasiva che sfrutta l’azione degli ultrasuoni. Molti i sistemi innovativi, autentiche conquiste: dall’Optical cohrence tomography per lo studio del nervo ottico e delle fibre nervose retiniche alla fluoroangiografia, che permette uno studio dinamico della circolazione della retina e la valutazione di eventuali patologie. Proprio per la difesa del bene vista la Soi promuove corsi in tutta Italia per studenti in medicina e oculisti già esperti. L’oftalmologia italiana ha raggiunto livelli di eccellenza tali da collocarsi ai primi posti in tutto il mondo. A Roma Jackson Coleman, uno tra i più apprezzati oculisti al mondo, approfondirà il tema della ultrasonografia per la chirurgia vitroretinica, mentre Donald D’Amico, del Cornell Medical College di New York affronterà il tema delle maculopatie. Numerosi i Centri di eccellenza che si sono sviluppati in tutta Italia e non solo a Roma o a Pisa. A Catania, all’ospedale Garibaldi, si effettuano 4mila interventi all’anno.
La consapevolezza dei possibili danni agli occhi dovuti al sole è però ancora scarsa: solo il 14% degli adulti protegge gli occhi in modo adeguato. «Particolarmente scarsa è l’attenzione rivolta a categorie a rischio, come i bambini, i cui occhi vanno difesi per prevenire problemi futuri», precisa Matteo Piovella, segretario della Soi. Le stesse prevenzioni valgono per gli anziani.

Gli occhiali da sole non devono essere considerati solo un accessorio, sono uno strumento di difesa irrinunciabile sia per i raggi Uv e la luce blu, sia per la sabbia e il vento che provocano arrossamenti, lacrimazioni, congiuntiviti.

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