Roma

La dura vita dei vicini degli «okkupanti»

Dal centro alla periferia, quasi nessun quartiere a Roma si salva dalle okkupazioni. Basta un blitz. Con decine di transit, furgoni, auto. E in un attimo va in frantumi la vita quotidiana di un caseggiato, di una strada. Oggi vedremo come si vive vicino a uno stabile okkupato abusivamente. La testimonianza è di un abitante. Quinta puntata dell’inchiesta sulle okkupazioni.
Nel XII municipio una grossa palazzina di proprietà della Cotral Patrimonio, in via dei Radiotelegrafisti, quartiere Giuliano-Dalmata, è okkupata dal 27 novembre 2008 da circa 120 famiglie, in maggioranza immigrati. «L’occupazione è stata pianificata da persone evidentemente aduse a questa pratica, considerate la disinvoltura e la rapidità con cui hanno forzato gli ingressi - racconta un residente -. Gli stessi hanno organizzato un presidio all’ingresso dello stabile per controllarne l’accesso. La proprietà ha richiesto da tempo lo sgombero alla Prefettura e alla Questura, che cosa aspettano per intervenire? Siamo cittadini di serie B?» In questi nove mesi non si contano più i problemi che hanno sconvolto la via. Primo, la sicurezza. «In anni in cui l’allarme terrorismo è sempre alto, - prosegue il residente - non sapere chi sono gli occupanti crea una situazione di forte disagio. Fra loro potrebbero esserci persone con precedenti penali, persone ricercate e potenzialmente pericolose. Inoltre gli occupanti hanno creato delle cucine comuni, in cui vengono violate le più elementari misure di sicurezza. Su alcuni balconi ci sono bombole del gas, esposte al sole, e collegate chissà come alle cucine».
Secondo problema, il parcheggio. «Via dei Radiotelegrafisti è stretta e senza uscita. Gli occupanti, con scooter, auto e furgoncini hanno dato il colpo di grazia alla possibilità di parcheggio. Siamo spesso obbligati a sostare in divieto di sosta incorrendo nelle multe dei vigili».
Terzo problema, i rifiuti: «La via soffre da tempo di problemi cronici legati alla raccolta dell’immondizia. Non avendo spazio utile, l’Ama ha posizionato un solo cassonetto nell’adiacente Via de Suppé a cui ne sono affiancati altri due per la raccolta differenziata, che già normalmente tracimano rifiuti da ogni dove. La presenza di centinaia di persone non ha fatto che aggravare la situazione. I cassonetti sono perennemente stracolmi, creando possibili fonti di infezione, in particolar modo con le temperature alte di questi giorni».
Quarto problema, i rumori. «La presenza di centinaia di persone ha inevitabilmente alterato il clima di assoluta tranquillità che ha sempre contraddistinto Via Radiotelegrafisti. A tutte le ore del pomeriggio e soprattutto della sera, urla, grida, schiamazzi e l’abbaiare dei cani hanno reso difficile se non impossibile ogni forma di riposo».
La palazzina è di pertinenza della Regione Lazio, tramite la Cotral. «Ma finora la Regione è stata silente», testimonia anche Giorgio Marsan, presidente dell’Associazione Gentes, la più attiva nel quartiere Giuliano-Dalmata: «Il numero indicativo degli occupanti è di 4-5 volte superiore alla massima capienza dell’edificio in base alle normative sulla sicurezza. L’uso di bombole a gas per scaldarsi e cucinare, crea rischi anche per le palazzine circostanti». Unica notizia positiva: la Cotral ha assicurato di recente agli abitanti che «intende intraprendere tutte le legittime vie legali per recuperare l’edificio».

Ma, come racconta Gentes, intanto la stessa Cotral ammette che «sta fornendo gratuitamente agli occupanti le utenze elettriche e idriche in quanto imposto dalla legge, quindi al danno si aggiunge la beffa per noi cittadini di dover persino pagare le utenze».

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