(...) perché Abramovich non è tipo da apporre etichette per il semplice gusto di fare crocette, trascurando il contenuto. Vada o meno in porto la sensazionale operazione, la mia fonte (seria) sostiene che la vicenda è seria per tre precisi motivi. Il primo è l'affinità industriale tra il megapetroliere italiano Garrone (Erg) e il megapetroliere russo Abramovich, passibile di futuri sviluppi d'affari ad altissima quota. Il secondo è l'esplosione a livello tecnico e mediatico della coppia-spettacolo Pazzini-Cassano, che sta rinverdendo - con riflessi sempre più ampi al di là delle Alpi - l'imperituro ricordo della mitica Vialli-Mancini che 17 anni fa si limitò a sfiorare la Coppa Campioni (disputata dai soli campioni nazionali...) nel tempio calcistico di Wembley soltanto perché affondata da un siluro su punizione dal limite di Koeman susseguente a un fallo non commesso da Invernizzi. Il terzo è la stima che Roman Abramovich nutre per Roberto Mancini, cui riconosce il perfetto «physique du rôle».
Alle corte: e se la trattativa non andasse in porto? Dalla prossima stagione riavremmo comunque una Sampdoria più giovane e più brillante sotto l'attuale provvidenziale gestione della famiglia Garrone. Nel gioco della Dama si direbbe: tela a mulino.
Dopodiché ridiscendo a terra. Osservando che era tutto troppo bello. Mentre il sabato di Cagliari ci aveva regalato la preziosa vittoria del Genoa in chiave Champions, domenica a Marassi stava andando in scena il fondamentale bis blucerchiato anti Roma: che a 10 turni dalla fine del campionato sarebbe valso alla Sampdoria l'azzeramento d'ogni ambascia e al Genoa il corposo consolidamento delle garanzie Champions. Invece ciccia, ad onta delle invenzioni di Cassano e della doppietta di Pazzini, 7 gol in 7 partite, roba da Scarpa d'oro. Il serissimo problema della Sampdoria di Mazzarri è d'altronde questo: che a petto di una coppia d'attacco sempre più degna di fare l'eco alla mitica Vialli-Mancini della Sampd'oro c'è una congrega difensiva che non riesce a mantenere la porta intonsa nemmeno con l'ausilio dei pannoloni. La buona notizia suppletiva, almeno ramo Genoa, è peraltro venuta in nottata dalla doppietta di Ibrahimovic che ha impallinato la Fiorentina.
Dice: ma l'arbitro di Sampdoria-Roma...
Di Rosetti mi limito a dire che il suo è stato il festival dei cartellini risparmiati alla Roma (iniziali durezze intimidatorie di Motta e Diamoutene riprese solo a voce) o usati a sproposito (scambio di persona fra Padalino e Lucchini) e della ridicolaggine dei calci d'angolo erroneamente dati e giustamente rimangiati. Quanto alla madre di tutti i «casi», la verità (che Rosetti non può ammettere) è lampante: l'arbitro aveva fischiato un rigore fasullo di Lucchini su Panucci ed è stato parzialmente «salvato» dal contrasto Padalino-Tonetto segnalatogli per auricolare dal 4° uomo. Morale della favola: se questo è il nostro miglior arbitro, siamo mal presi.
E torno a bomba.
Nelle prime 9 partite del girone di ritorno il Genoa ha sommato 3 punti in meno (13 contro 16) rispetto all'andata: ma alla decima aveva allora pareggiato a Udine, mentre stavolta avrà l'ausilio del Ferraris. Nelle prime 9 partite del girone di ritorno la Sampdoria ha sommato 6 punti in più (13 contro 7) rispetto all'andata: ma alla decima aveva allora battuto il Torino a Marassi, mentre stavolta dovrà toreare nell'arena granata.
Al di là dei numeri, però, specificamente per la Sampdoria spero che in vista del fondamentale ritorno di Coppa Italia contro l'Inter a San Siro Mazzarri modifichi il deficitario assetto di una squadra che in Pazzini e Cassano ha due attaccanti capaci di segnare in qualunque partita contro qualunque avversario.
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