«E adesso posso anche smettere»

Alejandro Valverde sorride e si avvicina a Riccardo Riccò, l’uomo del momento, il più festeggiato ieri al via da Pau. La corsa ha appena mosso le prime pedalate e il murciano chiede al modenese: «Oggi vuoi vincere ancora?». «No, tocca a lui», risponde il modenese indicando Leonardo Piepoli. Chiaro, semplice, quasi «naif»: sicuramente Riccò. Per essere chiari: una cosa così Pantani non l’avrebbe mai detta e soprattutto mai l’avrebbe fatta, visto e considerato che il Pirata avrebbe cercato in tutti i modi di fare suo anche il traguardo di Hautacam, dopo aver sbriciolato la concorrenza domenica sul traguardo di Bagnères-de-Bigore. È il caso di dirlo e di ripeterlo: c’è una bella differenza.
È certamente di parola Riccardo Ricco: giovane, giovanissimo, da ieri sera con due maglie sulle spalle: quella bianca di miglior giovane e quella a «pois» di miglior scalatore della corsa.
«Ce l'abbiamo fatta – esclama felice e soddisfatto il nuovo idolo del ciclismo italiano -, siamo una grande squadra e abbiamo vissuto un'altra bellissima giornata di sport. La mia condizione, dopo lo sforzo di domenica, non era delle migliori e quindi ho preferito non esagerare, cercando di restare con i migliori e difendermi come meglio potevo. Mi sembra di esserci riuscito piuttosto bene». Poi sui paragoni con il Pirata: «Certo che mi fanno piacere, ma è un po’ presto per azzardare certi paragoni. Per me Marco è un punto di arrivo, un mito nel vero senso della parola. Io penso di avere le possibilità per fare grandi cose, di questo io sono consapevole e sicuro, ma è ancora un po’ presto per dirlo. Andiamoci cauti...». Insomma, Riccò invita alla prudenza e anche questa è una notizia, visto e considerato che il modenese quando c’è da sbilanciarsi non è secondo a nessuno.
Felice per il suo primo successo di tappa Leonardo Piepoli, fedele compagno di squadra del modenese, una sorta di «tutor», non certo di gregario. «È andata molto meglio di quello che pensassi - racconta il pugliese ispanico - e adesso posso anche chiudere la carriera: avevo detto che mi sarebbe piaciuto vincere almeno una tappa in ogni grande giro e ora ce l'ho fatta. È fantastico.

Cosa mi sono detto con Riccò? Ci siamo tenuti costantemente in contatto via radio, ad un certo punto mi ha detto di non sentirsi brillantissimo, e quindi ho deciso di attaccare con Cobo, altro mio compagno di squadra. Ma state tranquilli, Riccardo ha rifiatato un pochino prima del gran finale: il suo Tour non è certo finito qui».

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