Unaltra finale. Unaltra Italia-Spagna. Leuropeo più a Est della storia ci consegna ancora queste emozioni e ci regala automaticamente un posto alla prossima Confederation Cup in Brasile tra un anno. LItalia di Prandelli come quella di Valcareggi nel 68 e di Zoff nel 2000 arriva a giocarsi la sua terza finale di un Europeo. Lepilogo più dolce in una storia tormentata, perché lItalia con questa manifestazione ha sempre avuto un rapporto difficile: basti dire che di titoli continentali finora ne abbiamo conquistato solo uno, addirittura 44 anni fa, mentre di mondiali ne abbiamo già in bacheca quattro.
Domenica a Kiev cerchiamo dunque quella coppa che abbiamo abbracciato solo nel 1968, sollevata da Giacinto Facchetti nella notte magica dellOlimpico, dopo la finale ripetuta con la Jugoslavia. Avevamo rischiato di perderla quella sfida, perché fino all80 eravamo sotto, trafitti da un gol di Dzajic; poi Angelo Domenghini trovò uno di quei jolly che solo lui sapeva pescare e ci portò sull1-1 che non si sbloccò nemmeno nei supplementari. A quei tempi non si ricorreva ai rigori, ma si ripeteva la finale due giorni dopo: Valcareggi cambiò mezza squadra e trionfò (2-0) con i gol di Anastasi e Riva.
Per ritrovare lItalia in una finale europea (dopo tante eliminazioni persino nella fase di qualificazione) bisogna arrivare al 2000, quando gli azzurri si ritrovano a Rotterdam di fronte alla Francia per subire una delle beffe più atroci della nostra storia calcistica: qui è lItalia a condurre 1-0 per un gol di Delvecchio e ad essere raggiunta addirittura al 4° minuto di recupero da Wiltord. Poi nei supplementari ci punisce il golden gol di Trezeguet, quellassurda regola del golden gol che ha ammazzato ben due finali europee consecutive e poi fortunatamente è stata cancellata.
La finale di domenica ci metterà invece di fronte la Spagna e sarà il 29° confronto con le Furie Rosse che abbiamo battuto in amichevole a Bari (2-1) lo scorso agosto e che abbiamo già incrociato nella prima fase dellEuropeo (1-1). Ma Italia-Spagna sarà soprattutto la rivincita delleliminazione subita ai rigori quattro anni fa a Vienna, nei quarti di finale. Una eliminazione che costò la panchina azzurra al ct Donadoni e che ha lasciato lamaro in bocca soprattutto a De Rossi e Di Natale che sbagliarono dal dischetto e adesso cercano vendetta.
Ma Italia-Spagna fu anche sfida mondiale nel 34 (quando pareggiammo 1-1 nei quarti e vincemmo la ripetizione per 1-0 con gli spagnoli che lasciarono fuori misteriosamente alcune pedine chiave come il portiere Zamora, non un biscotto ma una partita che ha sempre fatto discutere...
E adesso quella coppa che ci sfugge da 44 anni
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