Economia

E' allarme conti pubblici: il deficit/pil tocca il 9,3% Dato peggiore da 10 anni

L'andamento del deficit - rivela l'Istat - risente di un calo del 2,8% nelle entrate totali a fronte di un aumento del 4,6% nelle spese totali. Pdl: "Il governo ha gestito bene un anno duro". Pd: "Dati allarmanti"

E' allarme conti pubblici: 
il deficit/pil tocca il 9,3% 
Dato peggiore da 10 anni

Roma - Nel primo trimestre dell’anno - comunica l’Istat - l’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche rispetto al pil è stato del 9,3%, il valore più alto dal 1999, anno in cui l’istituto ha iniziato la serie storica. Nei primi tre mesi del 2008, invece, il disavanzo pubblico è stato del 5,7%, mentre nel quarto trimestre dell’anno scorso è stato del 2,6%. L'andamento del deficit risente di un calo del 2,8% nelle entrate totali a fronte di un aumento del 4,6% nelle spese totali. Il dato sull’indebitamento diffuso oggi - sottolinea tuttavia l’Istat - non vale per il calcolo della stima annuale sul deficit-pil per la notifica dei parametri di Maastricht all’Unione europea.

Diversi metodi di calcolo L’istituto ricorda che il dato diffuso è conforme alle regole di contabilità europea (Sec 95) ma "differisce dalla stima annuale calcolata ai fini della notifica dei parametri di Maastricht". La differenza tra i due metodi di calcolo riguarda il trattamento delle operazioni di swap. Da ricordare anche che tradizionalmente il primo trimestre dell’anno è quello in cui si registra il rapporto più alto tra deficit e pil, che poi nel corso dell’anno viene corretto con le decisioni di politica economica. In valore assoluto l’indebitamento netto registrato nel primo trimestre è pari a 34,082 miliardi di euro. 

Capezzone: governo ha gestito anno durissimo "I dati Istat sui conti pubblici testimoniano che abbiamo alle spalle un anno durissimo, che il governo ha gestito con saggezza e soprattutto senza mettere le mani nelle tasche degli italiani". Lo afferma Daniele Capezzone, portavoce del Popolo della Libertà. "Il mondo - dice Capezzone - ha conosciuto una crisi pesante e sconosciuta nei suoi possibili sviluppi: i destini oscuri di numerose banche e assicurazioni, l’altalena drammatica dei mutui, il possibile incubo della crisi del sistema delle carte di credito, il rischio di contagio rispetto all’economia reale, e così via". «In questo quadro - sottolinea - per nostra fortuna, il governo Berlusconi ha fatto la cosa giusta adottando misure di protezione per i più deboli: dal bonus fiscale alla social card, fino all’aumento dei fondi per gli ammortizzatori sociali, che sono stati decuplicati d’intesa con le Regioni".

Sereni: dati allarmanti Marina Sereni, vicepresidente dei deputati Pd definisce "allarmanti" i dati Istat sui conti pubblici. "Non sono mai così brutti dal 1999: l'Istat conferma che i nostri conti pubblici vanno male. "Il ministro Tremonti - prosegue la Sereni- continua a dire che la situazione è perfettamente gestibile, ma noi siamo davvero preoccupati, né ci rassicura la manovra votata lo scorso venerdì in Consiglio dei ministri della quale non riusciamo neanche a capite il valore. La crisi è sotto gli occhi di tutti, ma soprattutto nelle tasche degli italiani che perdono il lavoro o hanno difficoltà con le loro imprese.

Il governo se ne occupi e, di fronte a dati sempre più allarmanti non continui a scrollare le spalle".

 

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