Roma

E alle cinque scatta la grande fuga dalle spiagge

Stefano Vladovich

Febbre da mondiale sulle spiagge di Ostia. Tintarella «mordi e fuggi», ieri, per migliaia di bagnanti, disposti persino a rinunciare all’abbronzatura mozzafiato pur di non rischiare di perdere un solo minuto del grande match della nazionale. E così, quasi si fossero dati tutti appuntamento all’imbocco della Cristoforo Colombo, alle cinque e dieci di ieri pomeriggio stabilimenti privati e spiagge libere si sono svuotati all’unisono.
Tutti sulle strade che portano a casa per evitare ingorghi e il traffico del controesodo. Ma, a quel punto la situazione era a dir poco al collasso. Decine di agenti della polizia municipale non sono riusciti a fronteggiare l’emergenza: caos sul piazzale Magellano come sul piazzale della Cristoforo Colombo, sulla via Litoranea e sugli oltre sette chilometri di lungomare. Cancelli svuotati di gente a Castelporziano come a Capocotta e autobus zeppi all’inverosimile. Stessa storia dal piazzale dei Ravennati (il Pontile di Ostia) al semaforo della via del Mare, la statale numero 8, su via della Scafa verso l’aeroporto Leonardo da Vinci e la Roma Fiumicino. Alle code interminabili si è aggiunto un temporale che ha reso l’asfalto viscido e provocato tamponamenti a catena, tutti senza gravi conseguenze. Un giovane scooterista, scivolato contro una Volkswagen Golf, è stato soccorso e medicato all’ospedale Grassi.
Risultato del fuggi fuggi generale? Due ore e mezzo, di media, per raggiungere e superare lo svincolo con il Grande Raccordo o per raggiungere le zone dell’Eur, Ostiense o della Magliana. «Siamo partiti dallo Sporting Beach alle 5,30 - racconta Giacomo, 43 anni, moglie e figli al seguito - pensando che in un’ora e mezzo al massimo avremmo raggiunto il quartiere San Giovanni. Invece siamo arrivati a casa, in piazza Lodi, solamente alle 8 meno un quarto. Una vera odissea ma per la finalissima questo e altro». Scene da incubo per molti incolonnati sulla via Ostiense da Ostia Antica a Tor di Valle. Un rientro poco intelligente ma prevedibile. Peccato che nessuno abbia cercato di fronteggiare. «Siamo lo stesso numero di agenti della domenica - lamentano i pizzardoni impegnati a disimpegnare l’intero quadrante sud-est della città -. Nessun rafforzamento, anzi in alcuni casi sono stati fatti dei cambi turno per il dopo partita. Ma noi abbiamo paura di affrontare gli scontri dei teppisti». Per le organizzazioni sindacali dei vigili urbani un «diktat» che saranno in molti a disobbedire.

Tanto che oltre l’80 per cento di essi, nei giorni scorsi, a fronte delle aggressioni subite proprio a Ostia, ha deciso di avvalersi della facoltà di rinunciare a straordinari e turni serali.

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