Stefania Scarpa
La domenica di sole non ha frenato la voglia di voto dei romani e dei laziali. I dati sullaffluenza sono tali da far sperare in un risultato superiore all80 per cento. Alle 19 di ieri nel Lazio aveva già deposto la scheda nellurna il 52,4 per cento degli aventi diritto. Un dato solo apparentemente inferiore al 55 per cento della stessa ora alle politiche del 2001. Allora, infatti, si votava soltanto di domenica, mentre questanno gli elettori pigri avranno a disposizione anche otto ore oggi, dalle 7 alle 15. E la provincia di Roma ha fatto segnare un record parziale: è lunica in Italia dove alle 19 di ieri il dato era superiore a quello di cinque anni fa: 52,8 per cento contro 52,7. Quanto al Comune di Roma, alle 19 il dato era del 53,31, mentre nel resto della provincia il dato si è fermato al 51,58. E alle 22 laffluenza per il Lazio era del 67,1 per cento, appena inferiore al dato per la città di Roma, pari al 67,4 per cento. Entrambe le cifre sono comunque superiori alla media nazionale: 66,5 per cento.
Nelle altre province, durante la giornata, i dati sono stati piuttosto simili: nella provincia di Viterbo laffluenza alle 19 era del 52,2 per cento (-11,28 per cento rispetto alle politiche del 2001, alle quali si votava solo la domenica, e +7,50 per cento rispetto alle regionali del 2005, quando si votava anche il lunedì mattina). Nel capoluogo unottima performance, con laffluenza al 54,13 per cento. In due centri, peraltro piccolissimi, affluenza superiore al 60 per cento: Proceno (62,22) e Arlena di Castro (60,74). A Rieti alle 19 ha votato il 52 per cento degli aventi diritto, così come a Latina. Fanalino di coda la provincia di Frosinone, con affluenza pari al 50,3.
Tranquille le operazioni di voto complessivamente. Da registrare la protesta di una elettrice che a Roma alla scuola Newton di viale Manzoni è stata invitata da un poliziotto a lasciare la copia del proprio giornale, «La Repubblica», fuori dal seggio con la motivazione che con quel quotidiano avrebbe potuto influenzare il voto facendo propaganda. La donna, uninsegnante, ha quindi lasciato, anche se «molto perplessa», il suo giornale sopra un banchetto dove cera unaltro quotidiano. «Non se sia vero che esista una normativa in materia - ha detto Antonella Nicosia - fatto è che per la prima volta in vita mia mi è capitato di non poter entrare al seggio con il giornale. E per questo ho ritenuto giusto farlo sapere». Qualche problema di altro genere al seggio in cui ha votato il presidente della Provincia Enrico Gasbarra. Il presidente ha chiamato col proprio telefonino cellulare in prefettura per segnalare un guasto allascensore. In attesa dellintervento dei tecnici, un presidente di seggio ha escogitato un modo per venire incontro a chi non se la sentiva di affrontare i due piani: «scortato» da un agente di Polizia scendeva al piano terra con le schede elettorali che consegnava allelettore impossibilitato ad andare nella sezione; questi votava, al riparo da occhi indiscreti, poi riconsegnava le schede al funzionario di Polizia che si prendeva in carico di salire al secondo piano e riporle, ben piegate, nelle apposite urne.
Soddisfatto dellalta affluenza già a metà giornata il sindaco Walter Veltroni: «È sempre un fatto positivo quando i cittadini vanno a votare, quando cè voglia di partecipare, quando non si delega la decisione».
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