E Alonso rincara: «C’è anche altro»

«Non hanno punito la McLaren solo per le e-mail ma per molto di più»

nostro inviato a Francorchamps

L’uomo solo non è al comando, ma vuole tornaci al più presto. In vetta al campionato davanti al compagno. L’uomo solo è Fernando Alonso.
Nel paddock di Spa, quando non era in auto, era chiuso nel motorhome con suo padre, il manager, il fisioterapista, oppure camminava fra i box avvinghiato a un telefonino, perennemente occupato, perennemente impossibilitato a scambiare parole. Il dubbio molto spy è sacrosanto: c’era qualcuno all’altro capo o trattasi solo di diversivo anti scocciatori? Buona la seconda.
L’uomo solo ha gli occhi di tutti addosso. Perché il paddock, dopo l’immunità concessa da Mosley ai piloti che avrebbero collaborato con la Fia, lo vive come uno spione; perché le e-mail rese note ieri sono imbarazzanti quando chiede lumi sui dati Ferrari; perché nonostante tutto il fango che gli sta piovendo addosso resta comunque l’uomo mercato.
Lui caliente, lui a suo modo sincero. Difficile pensarlo delatore, più facile immaginarlo collaboratore. I cronisti spagnoli domandano agli uomini Ferrari: «Questa vicenda chiude definitivamente la porte di Maranello a Fernando?». «No comment», rispondono attenti da quelle parti. Però, sempre da quelle parti, c’è chi sussurra malizioso: se Dennis ha avuto l’ardire di affermare che Stepney, nell’aver spifferato certe cose, aveva svolto funzione meritoria in quanto così la Fia sarebbe stata informata, allora anche la collaborazione di Alonso va intesa in quel senso. Anzi, molto di più. Quasi lo difendessero.
L’uomo solo dice: «Non credo che la decisione di punire il mio team sia stata presa solo in base all’e-mail, penso che avessero di più, molto di più».
Frase forte, frase che dimostra la volontà dell’uomo solo di restare ancora più solo, ancora più oggetto estraneo in seno a un team che adesso proprio non lo ama più. Qualche giorno fa aveva addirittura confidato di temere, da Spa in poi, che la squadra non lo supportasse più in pista. E invece, almeno ieri, l’uomo solo era di nuovo davanti a tutti, prepotente, isolato, asturiano e arrabbiato. Briatore di lui ha detto: «I piloti fanno quel che vogliono, lui ha solo detto quel che sapeva e si è comportato correttamente: per noi resta appetibile...».


Un giornalista si è poi avvicinato a Fernando e gli ha chiesto della Ferrari. Davanti c’erano gli uomini McLaren, i due hanno dovuto parlare in codice senza nominare il team: «Perché non bussi alla macchina rossa?». E Alonso: «Non ancora».

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