da Roma
Due candidature «non precludono la vittoria della Cdl a Roma». Il problema nella Capitale «è di vincere le elezioni». Sia Gianfranco Fini che il coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi tengono bassi i toni in merito a una possibile conflittualità tra i ministri Mario Baccini, che anche ieri ha ribadito di voler candidarsi alla poltrona ora occupata da Veltroni, e Gianni Alemanno, lanciato nello stesso ruolo proprio dal presidente di An.
«In questa fase - ha affermato Fini - vi sono candidature autorevoli come quelle dei ministri Alemanno e Baccini che non precludono minimamente la possibilità per il centrodestra di vincere le elezioni e governare la città». Anche Bondi ha spinto in questa direzione: «Il problema di Roma - ha commentato il coordinatore azzurro - non è di candidare una persona di parte, che non si ponga lobbiettivo di vincere le elezioni amministrative, ma soltanto di rappresentare una parte politica. Bisogna puntare tutti insieme a scegliere un candidato che abbia la possibilità di vincere». Bondi ha lasciato intendere che la Cdl è ancora lontana dallaver fatto una scelta, che avverrà comunque collegialmente: «Quando avremo individuato il candidato che ha la possibilità di vincere la corsa per il Campidoglio - ha chiarito - allora tutti insieme potremo decidere e proporlo alla città».
Le porte sono ancora aperte per tutti. Anche per la Lega: «Magari mi candido anchio», ha fatto sapere il ministro delle Riforme Roberto Calderoli.
Baccini è tornato a rilanciare la sua candidatura, «non contro Veltroni, ma a favore di Roma»: una proposta «per restituire alla città un'alternativa politica e culturale al buonismo del sindaco uscente».
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