E At&t valuta il rilancio dellofferta
10 Aprile 2007 - 03:04Il prezzo potrebbe essere alzato a ridosso della scadenza dellopzione. Governo preoccupato per luscita di Guido Rossi
da Roma
Si sdoppiano le delegazioni di At&t e America Movil che lavorano sul caso Telecom, e che tra oggi e domani sono attese in Italia. Una prosegue a Milano i contatti tecnici con il mondo finanziario. Laltra è attesa a Roma per una serie di incontri istituzionali, con esponenti della maggioranza e dellopposizione. Nelle delegazioni dOltreoceano è cresciuta la consapevolezza che Mediobanca e Generali sarebbero in grado di esercitare lopzione. E arrivare così a offrire a Marco Tronchetti Provera 2,82 euro (2,92 per chi vende, considerato il dividendo). A quel punto, gli spazi di manovra di At&t e America Movil di entrare sul mercato italiano sarebbero minimi. Così, nelle delegazioni americane sta maturando la convinzione di alzare, a pochi giorni dalla scadenza dellopzione, il prezzo. Una mossa che, nelle intenzioni americane, potrebbe «spiazzare» la cordata italiana. E che potrebbe fare emergere il ruolo «terzo» di Mediobanca e Generali. Vale a dire, che americani e messicani si sono convinti che i rapporti tra Mediobanca-Generali e Deutsche Telekom sarebbero più stretti di quel che appare. E che la «cordata» italiana sarebbe soltanto un biglietto da visita tricolore dei tedeschi. Per «vedere» il gioco, lidea di alzare il prezzo a ridosso della data di scadenza dellopzione. Daltra parte, gli analisti dellAt&t hanno studi interni che indicano margini dazione fino a 3,6 euro.
Luscita di Guido Rossi poi preoccupa non poco il governo. Teme che il nuovo consiglio damministrazione della Telecom possa non rispettare gli impegni assunti dal professore. Primo fra tutti lo studio di una separazione societaria e funzionale della rete dinfrastrutture. Allindomani del «caso Rovati», Guido Rossi accettò di istituire una commissione tra esperti Telecom e dellAutorità delle comunicazioni per studiare le modalità dello scorporo; o meglio di societarizzazione della rete. Sulla scia del modello inglese. Cioè, una società nata dalla divisionalizzazione del gestore; retta da un board indipendente; e autonoma rispetto alla società madre. Uscito Rossi come garante delloperazione, il governo è preoccupato. «La scelta di separare la rete - ragionano dalle parti di Palazzo Chigi - non può essere affidata alla buona volontà del nuovo consiglio di amministrazione di Telecom e visto che Rossi è uscito, lesecutivo è costretto ad accelerare il processo regolatorio». Processo regolatorio che dovrebbe essere affidato - sempre secondo le stesse fonti - «a norme allo studio del ministero delle Comunicazioni destinate a rafforzare i poteri dellAgcom». E sul tema Gianluigi Magri, commissario dellAuthority, ricorda: «LAgcom ha una sua terzietà autonoma da ogni pressione». Intanto alla presidenza del Consiglio nessuno si sbilancia sul veicolo legislativo destinato a contenere queste norme. Vale a dire, se sarà un decreto legge (come invoca il ministro Antonio Di Pietro) o un disegno di legge. «Il governo interverrà», assicura Sergio DAntoni, viceministro allo Sviluppo economico. Contro lipotesi di un intervento legislativo si scagliano sia Stefano Saglia (An), sia Benedetto Della Vedova (Fi). Per il primo «separare la rete Telecom con un decreto sarebbe un atto di follia».
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