da Milano
Nonostante sia alto 1.89 metri e abbia già lasciato il segno in serie A, Mario Balotelli è un ragazzo neanche diciottenne. E, come tutti i ragazzi di quella età, deve sottoporsi agli esami di fine anno: non quelli per diventare campione dItalia, ma per essere promosso al liceo.
Proprio ieri era il giorno di verificare se i risultati scolastici fossero in linea con quelli sportivi. Tutta la mattinata in un istituto dalle parti di viale Monza a Milano per sapere se è più difficile calciare una punizione o rispondere alle domande dei professori. Finalmente SuperMario esce e a precisa domanda non sembra aver dubbi (come sul campo) e risponde sicuro: «Gli esami sono andati bene». Perfetto, allora ci preoccupiamo di saperne di più sullInter: «In questo caso la situazione è più difficile». Ahia, forse ci sono problemi. Però poi si fa una grande risata.
Coperto dagli occhiali da sole che fasciano il viso e accompagnato da un amico, Mario procede spedito a guadagnarsi le vacanze dopo una stagione molto faticosa, diviso tra primavera e prima squadra. Ma prima vogliamo saperne di più sul futuro.
«Laltro giorno hai detto che non ti senti dentro lInter, come mai? Eppure è una grande squadra» e lui lapidario: «Di squadre importanti ce ne sono tante in giro!». Come dargli torto, ma i colori nerazzurri sono stati importanti per la sua maturazione. Perciò insistiamo: «Dopotutto sei cresciuto nellInter, ti hanno aiutato a diventare Super». Forse abbiamo colto nel segno, perché Mario questa volta ci riflette un attimo di più. Poi se ne esce con unaltra grande risata: «Ma se sono lì solo da due anni!». E torna subito serio: «Se ho debuttato in prima squadra è merito dellallenatore, ma evidentemente ci sono anche i miei meriti».
A questo punto non rimane che buttarci sulla questione-contratto: «Non è che ci sono problemi di soldi tra te e lInter?». La respinta al nostro tiro mancino è degna di Buffon: «No, assolutamente. Quello, anzi, è lultimo dei problemi». Lamico che è con lui allora ci suggerisce un assist: «Il problema è giocare» ma nonostante il vincolo di amicizia, SuperMario non raccoglie: «Con Mourinho le possibilità di giocare saranno tante, lui lavora molto coi giovani».
E detto questo se ne va, con la testa su un mese di relax che lo aspetta, magari al mare.
(ha collaborato
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