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E il basket fa autogol, oscurato dal Mondiale

Lo scarabeo portafortuna del mondiale di calcio africano si mangia le foglioline della pianta dove il basket trova l'ombra maligna dell'indifferenza. Ci voleva una mente geniale per organizzare adesso queste finali scudetto che da domani vedranno impegnate Siena e Milano in una serie al meglio delle sette partite, partendo dalla casa della squadra che da tre anni detiene il titolo.
Bella scelta, diceva con ironia un vecchio capo redattore quando si proponeva qualcosa in giornate dove gli spazi erano azzerati, quando i figli di uno sport minore chiedevano almeno di farsi notare dalle lucciole.
La Lega, imprigionata dal contratto televisivo, è stata costretta ad accettare le "notturne" vedendosi mangiare gli spazi sui quotidiani nazionali e davvero non si capisce perché domani, domenica comandata, si debba giocare alle 20.30, in concomitanza con l'esordio della Germania.
Una stagione con tante partite inutili e adesso questo epilogo al buio che lascerà comunque perplesso il Montepaschi, la grande banca che sponsorizza Siena, e, sicuramente, Giorgio Armani, il re degli stilisti che spende più di 10 milioni all'anno per mantenere in vita la vecchia Olimpia, la società più scudettata d'Italia (25), arrivata alla finale dopo una dura maratona contro Caserta che nell'ultima volata è crollata fisicamente senza sfruttare le 18 palle perse da Milano con una misera percentuale nei liberi (14 su 27).
Magari il basket potesse dire noi siamo noi e voi non ci oscurate perché i cento, duecentomila che saranno coinvolti in queste finali sono formiche in confronto ai milioni rintronati dalla vuvuzela, la tromba da stadio.
Nascondere una finale già scritta? Non è stata questa l'idea, anche perché l'allenatore di Milano, il Piero Bucchi arrivato per la seconda volta consecutiva alla sfida con il titolo in palio, pensa davvero che la pressione sia sulle spalle di chi ha battuto ogni tipo di record e per questo non sarà una finale come l'anno scorso quando Siena vinse 4-0 la serie soffrendo soltanto in gara tre al Forum dove le due squadre torneranno giovedì 17 dopo aver giocato ancora a Siena martedì sera.
Milano rinata e ricucita nell'emporio del suo mecenate, forte per resistere alla pressione ambientale di Caserta dove ha vinto la quinta e decisiva partita seguendo l'urlo di guerra e il record play off di rimbalzi offensivi del soldato Mason Rocca, che viene dall'Illinois come Dan Peterson, rimettendo in gioco il Mike Hall che vive su uno strano pianeta, ma quando è ispirato fa gli stessi danni che provoca alla sua squadra nei giorni di umore balzano. Hall per cancellare Jumaine Jones, ma da solo non poteva farcela, così come da soli Di Bella e Michelori, gli italiani di Caserta, non potevano far diventare straordinaria una bellissima stagione.
Simone Pianigiani, l'allenatore dei primati che non perde nei play off dal 10 giugno 2008, l'uomo dei tre scudetti consecutivi, dovrà pensare seriamente a questa rinvigorita Armani prima di preoccuparsi della nazionale che gli è stata affidata. Sulla carta Bucchi ha il numero di uomini per resistergli, ma non il gioco per vincere.

La stagione di Milano era di basso profilo, ora, con l'Europa riguadagnata senza qualificazioni, tutto sembra più facile, ma il gatto che aspetta a Siena sembra ancora affamato come tre anni fa.

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