E Bertone si scontrò con Tettamanzi Lite per la cassaforte della Chiesa

Milano «Il Santo Padre intende procedere a un rinnovamento...». Così il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, all’allora arcivescovo di Milano, il cardinale Dionigi Tettamanzi. La lettera è datata dal Vaticano, 24 marzo 2011, e ha l’intestazione della Segreteria di Stato. La risposta con lo stemma di Dionigi Tettamanzi, in quel momento arcivescovo di Milano, è datata Roma, 28 marzo 2011, ed è indirizzata direttamente al Papa: «Beatissimo Padre, sabato 26 marzo mattina per fax è arrivata alla mia attenzione, in qualità di presidente dell’Istituto Giuseppe Toniolo, una lettera “riservata-prsonale” del Segretario di Stato...».
È l’introduzione di due lettere pubblicate ieri dal Fatto e che rispolverano una vicenda, lo scontro sulla guida dell’Istituto Toniolo, raccontata sui quotidiani in quegli ultimi tre mesi prima dell’insediamento a Milano del nuovo arcivescovo, il cardinale Angelo Scola. In sostanza il cardinal Bertone chiedeva al cardinal Tettamanzi un passo indietro anticipato dalla guida del Toniolo, l’istituto che controlla l’Università Cattolica e il Policlinico Gemelli, per far posto a Giovanni Maria Flick prima dell’arrivo del suo successore. Il cardinale Angelo Scola si è insediato infatti nel giugno 2011, tre mesi dopo queste lettere.
Il cardinal Bertone invitava Tettamanzi a riunire il Comitato permanente entro il 10 aprile 2011 per dimettersi e consentire l’ingresso del professor Giovanni Maria Flick in qualità di nuovo presidente. «Sarà poi compito del professor Flick proporre la cooptazione dei membri mancanti nell’Istituto Toniolo, indicando in particolare il prossimo arcivescovo pro tempore di Milano e un prelato suggerito dalla Santa Sede» si legge ancora nella lettera di “istruzioni” del cardinal Bertone.
Il cardinal Tettamanzi però ha resistito al suo posto di presidente del Toniolo, incarico che continua a rivestire. E dopo aver scritto al Papa, lo ha incontrato in udienza privata il 30 aprile 2011. Alla fine dell’incontro, come riportato in un articolo del 4 maggio 2011 del vaticanista Andrea Tornielli, si è unito anche il cardinal Bertone. I fatti successivi sono davanti agli occhi di tutti: il cardinal Tettamanzi continua a essere il presidente del Toniolo. Nel frattempo, l’arcivescovo di Milano, Angelo Scola, è entrato nel comitato permanente dell’Istituto Toniolo. La sua opinione sul futuro dell’Istituto è tornata così ad essere centrale.
La reazione del cardinal Tettamanzi sottolinea soprattutto i toni con cui il cardinal Bertone si rivolge a lui e lo invita a «non procedere ad alcun provvedimento o decisione riguardanti nomine o incarichi o attività dell’Istituto Toniolo». Tettamanzi, scrivendo al Papa, lamenta così queste «sanzioni», rivendica di avere sempre agito «con trasparenza e responsabilità», sottolinea che sul candidato Flick «gravano non poche perplessità» e si appella direttamente al Pontefice.
Inoltre, il cardinal Tettamanzi ricorda le circostanze della sua nomina alla guida del Toniolo da parte di Giovanni Paolo II nel 2003, «sostituendo il senatore Emilio Colombo, dimissionario non tanto a causa di modifiche statutarie, ma per più consistenti ragioni legate alla sua condotta personale e pubblica...». E conclude: «Ma lascio a Lei di confermarmi con una sua parola».

Nel corso dell’udienza in Vaticano alla presenza del Papa si è evidentemente arrivati a un chiarimento tra i due protagonisti della vicenda.
L’incarico del cardinal Tettamanzi alla guida del Toniolo scadrà nel dicembre 2012, ma non è escluso che l’avvicendamento avvenga prima.

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