Jacopo Casoni
Ma non era finito? Dopo un mese di festa dello sport o delirio calcistico che fosse, il mondiale non era andato in archivio? Il sorriso aperto e contagioso di capitan Cannavaro non aveva chiuso in gloria, almeno per noi, lavventura tedesca? Pare di no, non per tutti per lo meno.
La Francia non ci sta. E allora tra i cugini cè chi se la prende con Zidane e la sua zuccata a Materazzi e chi, in italianissimo stile «azzeccagarbugli», cerca di delegittimare la vittoria degli azzurri tirando in ballo addirittura sentenze, giudici e tribunali. Del primo gruppo, purtroppo in minoranza, fanno parte Emmanuel e Sebastian Lipszyc, proprietari delletichetta discografica Plage Records. I due, «nauseati da quello che era accaduto», hanno cercato di sdrammatizzare la follia di Zizou e la cocente sconfitta ai rigori riadattando il testo di un tormentone portafortuna dei «bleus». Invece di cantare «Zidane y va marquer» (Zidane segnerà), hanno intonato un più attuale «Zidane il a tapé» (Zidane ha picchiato). Capofila dei rancorosi che non vogliono arrendersi alla débâcle contro i cugini dOltralpe, è invece un avvocato di Parigi, tale Mehana Mouhou, che ha intenzione di adire vie legali contro lespulsione dellex bianconero, a suo dire arrivata grazie alla prova tv. «Se il quarto uomo ha deciso ricorrendo a un mezzo illegale spiega lo zelante uomo di legge bisognerebbe trarne le conseguenze: Zidane non sarebbe dovuto essere sanzionato, quindi la partita andrebbe rigiocata».
Ma non è finita qui. Non solo in Francia ce lhanno con noi, poveri campioni del mondo. I tedeschi non ci perdonano. Li abbiamo cacciati fuori dal loro mondiale, ci siamo presi placidi i loro insulti per poi ridere di gusto delle loro lacrime e ora da che parte dovrebbero schierarsi? Francia-Germania: un asse politico, da qualche tempo a questa parte, e ora anche un sodalizio pallonaro. Così, il tabloid berlinese Bild Zeitung si dice certo che la Fifa stia per privare lItalia del titolo mondiale.
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