E il brindisi? Undici consigli made in Italy

Nei giorni dei brindisi ecco undici consigli per scegliere la bollicina con cui salutare il nuovo anno. Con una sola avvertenza: abbiamo scelto soltanto etichette italiane, un po’ per sciovinismo e un po’ perché siamo convinti che gli spumanti italiani non abbiano nulla da invidiare agli Champagne. Provare per credere.
I top. I migliori Spumanti italiani arrivano dalla Franciacorta. Ed è proprio tra i Franciacorta docg che siamo andati a pescare due delle tre etichette top, per chi vuole trattarsi al massimo. E parliamo di aziende mito. Come Bellavista, dalla cui carta scegliamo il Franciacorta Gran Cuvée Brut, da uve Chardonnay e Pinot Blanc, che nell’edizione 2002 è semplicemente esaltante, armonioso e persistente. Un gioiello assoluto che costa sui 30 euro. Così come è un gioiello la Riserva Annamaria Clementi di Ca’ del Bosco, da uve Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero, che trascorre quasi sei anni sui lieviti. L’annata attualmente in commercio, la 1999, è tropicale al naso, cremoso e minerale in bocca. Un «masterpiece» che costa sui 60 euro. Ma a Capodanno è il giorno giusto per una follia. Cambiamo regione, il Trentino, ma restiamo nel mito con il terzo capolavoro: il Trento Giulio Ferrari Riserva del Fondatore di Ferrari, blanc de blancs (solo Chardonnay) che giunge sugli scaffali dopo quasi un decennio di maturazione sulle fecce: il risultato è un vino di grande maturità e classe infinita, che renderà indimenticabile la fine dell’anno e farà voglia di festeggiare tutti i giorni. Sui 65 euro.
Il Satèn. Tipologia tipica della Franciacorta, più vellutata e meno frizzante. Scegliamo il Soul 1999 di Contadi Castaldi, di grandissima classe, con il bonus ulteriore di una bottiglia assai particolare, trasparente e di design. Prezzo 35 euro, il difetto di essere «tirato» in poche bottiglie. Motivo per il quale segnaliamo anche l’alternativa in casa: il Franciacorta Satèn 2002 Contadi Castaldi, dal bouquet complesso e dalla bocca senza sbavature: 20 euro.
Il rosé. Torniamo in Franciacorta con il Pas Dosé Rosé Parosé Il Mosnel, da uve Chardonnay e Pinot Nero, che qui «timbra» il vino donandogli carattere e particolarità. Sui 25 euro.
Il dolce. Naturalmente per il dessert (mai il Brut con il panettone!). E naturalmente Piemonte con l’Asti Spumante 2005 dei Vignaioli di Santo Stefano, aromatico ma mai stucchevole. A 11 euro.
I qualità-prezzo. Da Valdobbiadene il Prosecco Colfondo Val d’Oca Frizzante 2005 della Cantina Produttori di Valdobbiadene, non filtrato eppure assai morbido e composto: 7 euro. Sempre dal Veneto il Prosecco di Conegliano Casa Vittorino Diciannove anni 2005 di Astoria, eleganza pura a 11 euro.
Il locale. Ebbene sì, anche nel Lazio si fa buono spumante.

Se vi riesce di trovarne una bottiglia, provate il Brut Pas Dosé Tufaio prodotto a Zagarolo da Claudio Loreti: 12 euro per un metodo classico da uve Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco. Altrimenti c’è sempre il Frascati Spumante Brut delle Cantine San Marco, da uve locali (Trebbiano Toscano, Malvasia e Bonvino).

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