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«E il Comune non vuole neppure incontrarci»

Al centro delle ire dei lavoratori della Teatro alla Scala e del sindacati di categoria anche Giuliano Pisapia. Non bastavano le proteste dei 500 dipendenti Sea che hanno cancellato 70 voli tra Linate e Malpensa, il presidio antisgombero in piazza Scala a difesa del centro sociale di via dei Transiti, l’occupazione di Palazzo Marino da parte dei No Tav. Ieri anche le maestranze del tempio della lirica - spaccate sulla mobilitazione di sabato - erano compatte nell’attaccare il sindaco e presidente della Fondazione Teatro alla Scala che continua a ignorarli. «Non si è nemmeno degnato di rispondere alla nostra richiesta di incontro», gridano in coro dal Piermarini.
«Il sindaco deve battere un colpo - l’appello del Cub - abbiamo fatto denunce ed esposti anche al sindaco sulle condizioni dei lavoratori del teatro, ma nessuno ci ha risposto». Quattro mesi fa i confederali hanno chiesto un appuntamento a Pisapia senza successo. «Abbiamo reiterato la richiesta, senza ottenere nemmeno una riga in cui si chiedeva di “portare pazienza, che gli impegni erano tanti...

- dicono esasperati - avremmo aspettato, invece nulla, silenzio assoluto». Amareggiati i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil hanno dovuto «chiedere al sovrintendente Stephane Lissner - racconta Silvio Belleni della Fistel Cisl - di farsi promotore delle nostre richieste...».

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