Politica

E D’Alema si inventa la fine dell’impero romano d’Oriente

Marcia di avvicinamento alla campagna congressuale, atto primo. Il Pd che sta con «Bersani segretario» si riunisce a Milano e sul palco del Palalido ecco avvicendarsi i sostenitori dell’ex ministro piacentino. Tra i tanti (Di Pietro seduto in platea commenta: «Mi fa piacere constatare che finalmente cominciano a rendersi conto che Berlusconi è un male e va fermato, non con meno ma con più antiberlusconismo») c’è perfino Max D’Alema che vede Berlusconi all’apice del suo potere e all’inizio del suo declino. «Attorno a lui - commenta D’Alema - c’è una vicenda torbida non degna di un Paese civile. Una storia di cortigiane, cattivi consiglieri, giornalisti sicari, gelosie e vendette. Sembra un romanzo d’appendice sugli ultimi giorni dell’impero romano d’Oriente».
Insomma, come dire che le cassandre di sinistra non sono stanche di lanciare i loro lugubri vaticini. Immediate scattano le repliche. Il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri reagisce con forza: «D’Alema la smetta di insultare. Ormai sappiamo che le minacce a Berlusconi servono solo a depistare e a coprire le malefatte sue e dei suoi amici, come dimostra lo scandalo delle inchieste di Bari. Le uniche e vere scosse che abbiamo finora sentito sono quelle che stanno facendo precipitare il Partito Democratico e tutta la sinistra in un abisso morale senza fondo».
Più articolata la replica di Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati azzurri che richiama l’attenzione sulle contraddizioni in cui cade lo stesso D’Alema pur di infervorare la sua gente: «È singolare che taluni continuino a fare prediche al centrodestra affinché il confronto politico non sia rissoso e poi ci troviamo di fronte a queste invettive dalemiane, tutte sul filo dell’insulto. È proprio vero che su alcuni giornali è dominante il metodo dei due pesi e delle due misure accompagnato da dosi industriali di ipocrisia».
Sul tema dell’inchiesta batte anche Stefania Craxi che soprannomina D’Alema un «novello Nostradamus» e gli chiede: «Visto che i poteri di chiaroveggenza non gli mancano, perché non ci aiuta a capire quanto sta avvenendo nella sua regione di elezione? Io che chiaroveggente non sono ho l’impressione che proprio in Puglia, a breve, potrebbe verificarsi una scossa di forte intensità.

Una scossa che rischia di sommergere i tanti Nostradamus della politica italiana».

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