Un guru della finanza come Warren Buffett le assolve: «Hanno sbagliato così come tutti gli altri». Bruxelles, invece, non sembra affatto disposta allindulgenza. Anzi. Per le agenzie di rating è in arrivo lora della penitenza, sotto forma di regole ferree che, se non rispettate, faranno scattare multe e potranno portare anche alla messa al bando dai mercati europei. La linea del rigore decisa dalla Commissione Ue, contenuta in una proposta presentata ieri, ha nella concessione di tutti i poteri di supervisione a un organismo nuovo, lEuropean security markets agency (Esma). Una sorta di giudice-arbitro che potrà anche interrogare, ispezionare, sigillare registri e chiudere sedi. Le società di valutazione come Moodys, S&P e Fitch potranno operare nel Vecchio continente solo dopo aver effettuato la registrazione presso lEsma, che deciderà se accettarla o meno.
La tabella di marcia della Commissione prevede di rendere operativi i nuovi meccanismi di controllo entro la fine del 2011, essendo la legislazione che istituisce lEsma ancora in discussione allEuroparlamento così come gli altri organismi di super-vigilanza su fondi pensione e assicurazioni. La tempistica è piuttosto stretta, considerato il notevole salto in avanti. Lazione di controllo, infatti, viene sostanzialmente sottratta al singolo Stato e spostata su un livello sovranazionale anche per garantire maggior velocità e libertà di manovra. LAuthority potrà graduare le sanzioni in base alle violazioni commesse: si va dal divieto temporaneo a emettere rating fino al ritiro della «licenza» a operare sul territorio europeo. LEsma potrà inoltre, direttamente o delegando la Commissione Ue, decidere multe, «dissuasive e proporzionate» rispetto alla natura dellinfrazione commessa.
La stretta di Bruxelles non colpirà solo le agenzie di valutazione, ma anche banche e assicurazioni.
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