E un documento segreto imbarazza gli 007 inglesi

Londra. «Al momento attuale non esiste un gruppo che abbia né l’intenzione né la capacità di attaccare il Regno Unito». Queste le conclusioni a cui era giunta l’intelligence britannica un mese prima della strage del 7/7 londinese, in un rapporto confidenziale di cui il New York Times ha rivelato ieri i dettagli.
La notizia che gli 007 inglesi avessero sottovalutato il pericolo che incombeva sulla Gran Bretagna era circolata già nei giorni scorsi, ma ha trovato conferma ieri nelle rivelazioni del quotidiano newyorchese e getta un’ombra sull’operato degli agenti segreti.
Autore del rapporto fu il Joint Terrorist Analysis Centre (Jtac) - Centro di analisi congiunte sul terrorismo -, un organismo che valuta la minaccia terroristica, formato da rappresentanti di 11 dipartimenti del governo britannico, compresi Scotland Yard e gli agenti degli MI5 e MI6, ovvero i servizi segreti. Il testo fu inviato alle agenzie governative britanniche, a governi stranieri e a società private a metà giugno, secondo il quotidiano americano. La valutazione del Jtac convinse il governo del premier Tony Blair ad abbassare il livello di allerta terrorismo di un grado, da «grave» a «sostanziale».


Il dossier metteva in connessione diretta la minaccia terroristica in Gran Bretagna con l’impegno militare del Regno Unito in Irak: «Gli avvenimenti in Irak continuano ad agire da motivazione principale per un ventaglio di attività nel Regno Unito connesse al terrorismo».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica