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E la Fiorentina rivede Lione: «Stavolta ko li mettiamo noi»

Come l’anno scorso, sperando di fare meglio. Questa sera la Fiorentina riassapora aria di Champions League, come in un copione già letto: in Francia, contro il Lione, esattamente come 365 giorni fa. La passata stagione, il capoccione di Alberto Gilardino illuse doppiamente i viola, poi Piquionne e Benzema spiegarono ai toscani che l’Europa non è posto dove specchiarsi troppo nella propria bellezza. Il gol di Piquionne, poi, fotografò alla perfezione l’inesperienza degli uomini di Prandelli: con Zauri steso in area per un colpo proibito ricevuto da un avversario, Benzema serviva al compagno un assist al bacio, mentre i viola assistevano attoniti, convinti di un sicuro intervento arbitrale. Un errore da non ripetere, nonostante Prandelli preferisca spegnere subito qualsiasi dietrologia: «In quelle situazioni ci vuole il buon senso dell’arbitro. Io ho rimosso quell’episodio, non deve condizionare il match».
Col Lione sarà già una partita da dentro o fuori. Non sono permessi errori, visto che uno dei due posti per gli ottavi di finale sembra già opzionato dal Liverpool di Rafa Benitez. «Vogliamo affrontare questa Champions con gioia ed entusiasmo. L’esperienza passata ci può essere utile a patto di migliorare certe situazioni come l'ordine ed il concetto di squadra. Dobbiamo essere concreti con lo spirito di voler togliere tutte le tensioni», il messaggio lanciato dal tecnico viola alla sua squadra. Serve tranquillità, ma anche cinismo e sicurezza. Quegli ingredienti che i viola hanno dimostrato di saper utilizzare molto bene in campionato, un po’ meno in Europa. «Dobbiamo avere un po’ più di coraggio per far male all’avversario», la ricetta anti-Lione dettata da Prandelli.
Resta qualche dubbio sulla formazione che il tecnico viola manderà in campo. Gilardino sicuro di un posto, dietro di lui dubbio tra Jovetic e Mutu, con il Montenegrino leggermente in vantaggio. Sulle fasce giocheranno Vargas e Marchionni, mentre per il ruolo di terzino sinistro, Gobbi sembra avere qualche chance in più di Pasqual.
Occhio, comunque, ai francesi, «una squadra molto più forte della passata stagione». Orfani di Benzema e Juninho, tredici dei diciotto gol finora messi a segno dal Lione sono arrivati dai nuovi acquisti, segno che l’analisi di Prandelli non è poi così campata per aria.

Domani sera, però, i viola avranno un anno - e un briciolo di esperienza - in più.

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