Ancora Berlusconi sulla stampa estera e su un giornale prestigioso come Le Figaro. Ma questa volta a far notizia non è Silvio, bensì Marina e in termini lusinghieri. Il quotidiano francese ha pubblicato ieri unintera pagina, a firma di Richard Heuzé, per presentare ai suoi lettori colei che la rivista americana Forbes recentemente ha definito la «donna più potente dItalia» e 33ª al mondo, davanti addirittura alla speaker della Camera Usa Nancy Pelosi (35ª), a Hillary Clinton (36ª) e a Michelle Obama (40ª).
Secondo il Figaro, Marina «è il ritratto di suo padre. Stesso iperattivismo, stessa cultura del merito. Un temperamento istintivo e volitivo», che le ha permesso di guidare brillantemente la Fininvest. «Non è la tipica donna daffari», scrive Heuzé ricordando i sei miliardi di euro di cifra daffari raggiunti dal gruppo sotto la sua guida. E forse proprio la sua propensione a decidere con personalità e in autonomia spiega lascesa nella classifica di Forbes.
«Il suo merito principale è stato quello di vendere al momento giusto la Standa e di ridimensionare limmobiliare, concentrandosi sulle attività tradizionali della società», spiega il giornale parigino ricordando che «la Mondadori resta la sua grande passione».
Marina ha sempre difeso il padre Silvio, denunciando «il linciaggio sistematico» a cui è sottoposto ed esprimendogli pubblicamente «come figlia» lapprezzamento «per le sue qualità di padre, un uomo incapace di rancore». Eppure, sottolinea il Figaro, laffetto e la stima non lhanno mai portata a uscire dal perimetro familiare e aziendale, né a impegnarsi politicamente; come ricorda il amministratore delegato della Mondadori, Maurizio Costa: «Siamo editori al servizio del pubblico, non per fare ideologia».
Un gruppo rimasto italiano, grazie a lei e a suo fratello Pier Silvio, vicepresidente di Mediaset, che, qualche anno fa, «convinsero Silvio» a non vendere le reti tv a Murdoch. Oggi Marina respinge sdegnata le accuse sul conflitto di interessi: «Abbiamo investito diciassette miliardi di euro e pagato sette miliardi tra tasse e contributi sociali in tredici anni. Diamo lavoro a ventimila persone. Quanti al nostro posto avrebbero resistito alla tentazione di vendere e di passare allincasso?».
Insomma, una manager di carattere, combattiva, eppure gelosa della propria vita privata.
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