E la Francia torna all’attacco: Groupama vuole il 20% di Fonsai

I francesi di Groupama tornano a bussare a «casa-Ligresti», chiedendo all’Isvap l’autorizzazione ad acquistare tra il 10 e il 19,9% di Fondiaria-Sai, la terza compagnia assicurativa italiana costretta a un massiccio aumento di capitale per mettere in sicurezza il bilancio. Allo stato Fonsai ha scelto la protezione di Unicredit, che è pronta ad appoggiarne la ricapitalizzazione diventando grande azionista (6,6%). Una soluzione di questo tipo è tuttavia per sua natura provvisoria e quindi Parigi, che poche settimane fa ha visto infrangersi i propri piani «colonialistici» su Premafin contro lo scoglio dell’Opa imposto dalla Consob, investendo in Fonsai pensa di ottenere una posizione privilegiata nel caso tra qualche anno i Ligresti decidessero di passare la mano a un socio industriale.
Groupama ha precisato che la richiesta all’Authority serve a «preservare ogni flessibilità» d’azione, ha aggiunto che non c’è «alcuna certezza» che investirà in Fonsai e ha negato «intenzioni ostili» verso i Ligresti. La Borsa però non ci crede e continua a spingere sia Fonsai (+1,18% a 6,44 euro) sia la holding Premafin (+12,5% a 0,7 euro). Senza un disegno strategico sottotraccia non si capirebbe infatti perché i francesi siano disposti a bloccare denaro in Fonsai, senza ottenerne alcuna sinergia industriale. Ecco perché molti inquadrano le mire di Groupama nell’attacco sferrato dalla finanza francese per contare di più in Piazza Affari. Ora che la strada di Lactalis per conquistare Parmalat è resa angusta dal decreto anti-scalata del Tesoro, Parigi potrebbe insomma chiedere una «compensazione» assicurativa. Non solo Groupama è grande azionista di Mediobanca insieme alla squadra di Vincent Bollorè. Ma il finanziere bretone, che ha sferrato un violento attacco contro le Generali di Giovanni Perissinotto, è più debole dopo le dimissioni di Cesare Geronzi. E lo strappo potrebbe avere ripercussioni sullo stesso rinnovo del patto di sindacato di Piazzetta Cuccia, che con il 13,4% è il primo socio del Leone. «L’Italia è il nostro secondo mercato dopo la Francia» e «abbiamo la volontà di svilupparci nel Paese», ha detto il direttore generale di Groupama, Jean Azema confessando a Le Monde di sperare di «tornare in gioco» su Fonsai dal momento che difficilmente una banca vuole «restare eternamente nel capitale di un assicuratore».
Ora i Ligresti devono affrontare il doppio aumento di capitale di Fonsai e della controllata Milano Assicurazioni: il prezzo dovrebbe essere sul tavolo del cda di Fonsai l’11 maggio insieme alla trimestrale, la prima firmata dal neo ad Emanuele Erbetta.

Per quella data il top manager dovrebbe aver completato l’esame «diagnostico» del gruppo con il dichiarato obiettivo, anche se le cessioni restano congelate, di concentrarsi sul business assicurativo, imprimendo una efficienza al ramo Danni e riorganizzando la struttura. Gli analisti sperano in un combined ratio attorno a quota 101.

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