I giornalisti, questa volta, non c’entrano. E nemmeno gli allenatori che in passato gli negarono la panchina d’oro rimproverandogli la scorciatoia ricevuta in omaggio dai potenti del pallone italiano per dare la scalata alla carriera. Roberto Mancini, allenatore uscente dell’Inter campione d’Italia 2007, è fuori dalla terna per l’oscar dell’asso-calciatori (premiazione il 19 gennaio a Milano), referendum promosso dal sindacato e al quale partecipano i calciatori di serie A (520 gli aventi diritto, han votato poco più di 450). Motivo, inconfessato pubblicamente, a parte la simpatia, il giudizio tecnico privatamente espresso agli stessi vertici del sindacato: «Con quella squadra avrebbe vinto chiunque». Mancini, nelle votazioni, è arrivato quarto e da quel che si sa, abbondantemente distaccato, dalla terna costituita da Ancelotti, Prandelli e Spalletti. L’allenatore milanista, in assenza di risultati consistenti, è il più votato in riconoscimento anche di virtù umane e di un carattere unico.
Seconda curiosità: nell’elenco dei migliori difensori si classifica ancora una volta Nesta, nonostante sia reduce da una stagione segnata da qualche infortunio di troppo che gli ha provocato lunghe e ripetute assenze (attualmente si ritrova negli Usa per risolvere una grave discopatia). Terza ed ultima curiosità: tra i giovani resta fuori dalla terna Pato, il milanista, al suo debutto da gennaio 2008. Perchè ha giocato mezza stagione, la spiegazione che favorisce così la candidatura di Balotelli, arrivato davanti a Giovinco (Empoli) e Hamsik (Napoli). Nessun dubbio invece sul successo delle categorie più attese e cioè il miglior calciatore italiano da una parte e il miglior straniero: nella prima sezione lo spunto di Del Piero, in fatto di segnalazioni e perciò di voti (ha chiuso come capocannoniere del torneo) deve fare i conti con la concorrenza di De Rossi e Pirlo mentre il duello nella seconda sezione è tra tre cavalli di razza, Ibrahimovic, Kakà e Mutu.
Il successo di Ibrahimovic è fuori discussione, naturalmente per il ruolo decisivo nel far vincere lo scudetto all’Inter. Come noto, il suo recupero fisico dopo una lunga assenza, risolse in modo positivo il viaggio a Parma dove Ibrahimovic arrivò dalla panchina e firmò i due gol che di fatto tolsero lo scudetto sul petto della Roma (a Catania era in vantaggio di 1 a 0, gol di Vucinic).
Capitolo arbitri: anche in questo caso, il voto dei calciatori è abbastanza significativo.
La terna dell’ultima stagione infatti è costituita da Morganti, Rosetti e Saccani. Il primo è terzo staccato, il premio è conteso tra il fischietto torinese reduce da un brillante europeo e Saccani che ha cominciato la nuova stagione con deludenti prestazioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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