Cronaca locale

E i milanesi hanno sempre meno voglia di comprare casa

La casa per i milanesi? Luogo della famiglia, in un piccolo condominio, di nuova costruzione e, possibilmente, edificata secondo criteri di bioedilizia. Con una nota dolente, tuttavia, nelle intenzioni d’acquisto, in calo tra Milano e provincia, mediamente del 7 per cento nel 2008 sull’anno precedente. Sono i risultati dell’Osservatorio Housing Evolution 2008 elaborati da Makno & Consulting per Assimpredil Ance e relativi alla situazione delle Province di Milano, Lodi, Monza e Brianza. Uno studio sviluppato su 1.600 casi e voluto dall’Associazione dei costruttori per monitorare le esigenze abitative dei consumatori e calibrare intorno ad esse le strategie operative della categoria.
I cittadini di Milano sono molto soddisfatti delle case nelle quali vivono. In una scala da uno a dieci, a Milano città il livello di soddisfazione per la propria casa è, di 8,2 punti, valore che in provincia cresce fino all’8,5, in entrambi i casi in leggero aumento rispetto a quelli registrati nel 2007. «Un livello alto - spiega Mario Abis, di Makno & Consulting - che indica come, in momenti di crisi, la casa sia più che mai vista come rifugio». Non stupisce quindi che l’abitazione sia intesa come dimensione molto legata alle sfera personale, spazio riunione della famiglia (68,6 per cento) che rispecchia personalità e abitudini di chi la abita (50,8 per cento).
Fin qui, tutto bene, dunque. Ma la musica cambia quando si analizzano le intenzioni d’acquisto. I dati della città e della sua provincia registrano la contrazione più significativa tra quelli esaminati dall’indagine: rispetto al 2007 l’intenzione di acquisto di una nuova casa entro cinque anni è scesa dal 13,1 al 5,3 per cento nel Comune di Milano e dall’11,5 al 5,5 per cento in provincia. Un calo rispettivamente, del 7,8 e del 6 per cento che fa il paio negativo con la percentuale di coloro che dichiarano di non avere intenzione di acquistare casa nel breve periodo, che sfora di poco la soglia dell’89 sia nel capoluogo che in provincia. Anche per quel che riguarda l’intenzione di ristrutturare i dati scoraggiano: se Milano cresce dal 7,7 per cento del 2007 all’8,8 del 2008, in provincia si scende dall’8,8 al 6,4 per cento. Ma, nel caso in cui si decida, cosa acquistare? Il 34,6 per cento dei milanesi e il 43,8 per cento di chi vive in provincia opterebbe per un appartamento in un condominio, meglio se di nuova costruzione (23,1 per cento dei milanesi e 46,9 per cento di coloro che abitano in provincia). Infine, l’attenzione alla bioedilizia: il 21,2 per cento degli intervistati ha espresso interesse al miglioramento del rendimento energetico e il 20 per cento all’uso di materiali ecocompatibili.
Le indicazioni strategiche che i costruttori possono trarre per il futuro si possono sintetizzare con il concetto di collaborazione. Su tre versanti: innovazione, credito, amministrazione. «Sul fronte dell’innovazione - ha detto Claudio De Albertis, presidente di Assimpredil Ance - bisogna creare sinergie tra costruttori e progettisti che interpretino le nuove esigenze del mercato. Su quello del credito di devono trovare invece formule con le banche per favorire i clienti nell’acquisto di immobili.

Infine sul piano amministrativo è necessario studiare con gli enti locali interventi infrastrutturali che rendano meglio “abitabile” la città».

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