E i talebani minacciano: "Vendetta contro gli Usa" Allerta sicurezza in Italia

I talebani minacciano di attaccare gli obiettivi americani. Ma il vero obiettivo sarebbero i cristiani in Medio Oriente. L'Italia alza le misure di sicurezza. A Milano un leader salafita: "E' una morte che rattrista"

E i talebani minacciano: 
"Vendetta contro gli Usa" 
Allerta sicurezza in Italia

Islamabad - Torna la paura per il terrorismo. L'allerta è alta, anzi altissima, dopo la morte di Osama bin Laden. I talebani pachistani hanno giurato vendetta e minacciano di "attaccare gli obiettivi americani e il governo di Islamabad". Ma il vero obiettivo sembrano essere le comunità di cristiani in Medio Oriente: sono stati subito diffusi avvertimenti per le ambasciate e gli aeroporti, mentre sono state chiuse le scuole cristiane nel paese dove è avvenuto l'assalto.

L'Italia alza le misure di sicurezza Sono state innalzate le misure di sicurezza sugli obiettivi sensibili di Stati Uniti e Pakistan in Italia. Secondo quanto si apprende, è questa una delle disposizioni contenute in una circolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza che è stata inviata a prefetti e questori. Al termine della riunione del Comitato di analisi strategica antiterrorismo, sottolineano fonti qualificate, è stato inoltre deciso di potenziare la raccolta di informazioni e le attività investigative con l’obiettivo di prevenire possibili azioni contro obiettivi statunitensi e pakistani.

Paura per i cristiani in Medio Oriente Il fratello del ministro cattolico ucciso in Pakistan e suo successore nella guida del dicastero per le Minoranze religiose, Paul Bhatti, ha dichiarato all’agenzia vaticana Fides che dopo la morte di Bin Laden "la situazione è tesa. Vi sono, in effetti, forti timori di reazioni, del tutto insensate, contro le minoranze cristiane. Il governo - ha assicurato - sta ponendo la massima attenzione alle misure di prevenzione". "Scuole e istituti cristiani - riporta Fides - oggi sono chiusi, le chiese presidiate e i quartieri cristiani sorvegliati con massime misure di sicurezza". Fonti locali di Fides informano inoltre che le stesse autorità civili hanno disposto tali misure di sicurezza a Islamabad, Lahore, Karachi, Multan e in altri centri urbani, in quanto si temono attacchi e reazioni violente contro obiettivi cristiani da parte dei gruppi talebani.

La lotta ideologica talebana I cristiani possono essere un bersaglio in quanto identificati, nella propaganda e nella lotta ideologica talebana, con gli occidentali e con gli americani, responsabili della morte del loro leader. Padre Mario Rodrigues, direttore delle Pontificie Opere Missionarie in Pakistan e residente a Karachi, appena uscito da un incontro con le autorità civili, ha confermato all’agenzia vaticana Fides che vi è uno stato di "allerta" per la quale è stata chiesta "la chiusura dei nostri istituti e disposto altro personale di polizia davanti alle chiese". "I cristiani in Pakistan - ha detto il sacerdote - sono vittime innocenti, anche in questa situazione: ogni pretesto è buono per minacciarli o per sferrare attacchi". Sulle conseguenze a lungo termine dell’uccisione del leader di al Qaeda, padre Rodrigues afferma ritiene però che "nei prossimi mesi le persecuzioni contro i cristiani potrebbero diminuire e la lotta ideologica talebana affievolirsi". "Staremo a vedere constatiamo però - ha concluso - che l’intolleranza e i gruppi islamici radicali sono fiorenti nel paese, e altri leader estremisti potrebbero imporsi e proseguire in azioni terroristiche.

Proprio nei giorni scorsi si sono verificati attacchi di massa ai quartieri cristiani nella città di Gujranwala. Urge una seria politica di contrasto all’estremismo islamico da parte dello stato, a tutti i livelli: nella cultura, nell’istruzione, a livello sociale ma anche a livello politico e legislativo".

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