E intanto i dipendenti sono sfrattati dagli uffici

Ma li aspettava una «sorpresa», tutt’altro che piacevole, sotto forma di uno sfratto in piena regola dagli uffici che erano ancora occupati dagli agenti della Guardia di finanza, alla ricerca di documenti per l’inchiesta-Multipurpose.
Disagio e sconforto, quindi, per gli impiegati, rimasti chiusi fuori dall’abituale luogo di lavoro, ancora sotto sequestro per la perquisizione delle Fiamme Gialle seguita agli arresti domiciliari del presidente.
«Si è trattato di una situazione surreale, ai limiti dell’incredibile - ha raccontato una dipendente dell’Autorità portuale, che ha preferito mantenere l’anonimato -. Siamo stati convocati dal segretario generale Erido Moscatelli che ha invitato coloro che erano impossibilitati a lavorare nei propri uffici a restare a disposizione nella Sala dei capitani», che è l’austero locale di rappresentanza dove si svolgono abitualmente convegni e incontri ufficiali.
In totale sono stati un’ottantina circa, su 250, i dipendenti messi in «stand by», una sorta di parcheggio forzato, in attesa che venissero riaperti i loro uffici.

Intanto, mentre anche fra i dipendenti si infittivano le ipotesi in attesa di conoscere quando si sarebbe svolto l’interrogatorio di garanzia del «loro» presidente, procedeva l’attività del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza incaricato dell’indagine.

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