E mentre si decide il destino di Fabio Quagliarella, Walter Mazzarri si gode le vacanze prima di immergersi nella nuova avventura blucerchiata.
Sig. Mazzarri perché ha scelto Genova e perchè la Samp?
«Ho scelto Genova per un insieme di cose, mi è sempre piaciuta come città, mi sono avvicinato a casa e c'è il mare che per me è molto importante. Ovviamente per un allenatore è fondamentale la realizzazione professionale quindi è indispensabile avere una società dove ci si possa esprimere, per questo ho scelto la Sampdoria».
Per lei il mare è molto importante perchè?
«Sia per le mie origini (l'isola d'Elba) sia perchè vivo a S. Vincenzo, in Toscana. Il mare è un qualcosa che senti, che ti stimola. Se c'è il mare in genere c'è tempo buono e clima buono. E poi faccio un lavoro particolare dove sono spesso da solo a confrontarmi con me stesso, chiudermi dentro in un certo senso. E il mare non ti lascia mai solo, ti aiuta molto soprattutto quando le cose non vanno bene. Anche a Coverciano dicono: ricordatevi che siete degli uomini soli, se le cose vanno male siete gli unici responsabili».
È difficile costruire una famiglia con il suo lavoro?
«La famiglia è uno degli aspetti più difficili da conciliare con un lavoro totalizzante. Sono sposato e ho un figlio di 12 anni. Ma non trasferisco i miei per non rompere i loro ritmi, come quelli del bambino che va a scuola».
I suoi valori nella vita?
«La famiglia e la correttezza. L'importante è rispettare gli altri e le regole. L'amicizia è importante ma è rara. La forza è fare tutto da solo e non piangere sulla spalla di nessuno. Perché, se tutto va bene tutti salgono sul tuo carro altrimenti ti lasciano da solo. Ci vuole una scorza particolare per resistere alle pressioni e non ci si può fidare di nessuno. L'importante è avere dei buoni rapporti professionali con tutti, rispettarsi».
Il tratto principale del suo carattere?
«La correttezza. E poi... sono pignolo a livello maniacale sia sul lavoro che nella vita privata. Chi mi vive vicino non vive benissimo, non è facile».
Il Genoa è tornato in A, il derby a Genova è molto sentito...
«Sono allenato ai derby, anche quello tra Reggio e Messina è molto sentito. È molto stimolante, e io ricerco sempre nuovi stimoli».
Quindi nonostante prima parlasse di «forza di fare tutto da solo», dentro di sé vive anche di emozioni?
«Si vive di emozioni, viverle significa non avere mai una vita piatta, anche se bisogna confrontarsi con i momenti su e i momenti giù, ma poi c'è l'adrenalina... e in questo lavoro se ne produce tanta. Anche la musica dà emozioni, se senti una canzone che ti piace provi emozioni, anche se non amo una musica in particolare: dipende dall'umore del momento, dallo stato d'animo, dal bisogno - che so - di tranquillità o di trovare un momento per rilassarsi».
Ha dei rimpianti?
«Nessuno, faccio il lavoro che mi piace».
Quando non allena?
«Non stacco mai, anche a casa studio. Il mio è un lavoro a 360°. Altrimenti un po di tv o qualche film. Se il lavoro appaga è una cosa piacevole, il mio lavoro è anche un hobby. Ho un rapporto di amore e odio con il calcio».
Il suo sogno professionale?
«Non mi pongo limiti, arrivare sempre più in alto, migliorare sempre. Sono un ambizioso».
Il suo sogno nella vita?
«Sono molto realista, non ho sogni particolari».
Colore preferito?
«Azzurro».
Fiore?
«Rosa».
Piatto preferito?
«Mangio tutto mi piace mangiare di qualità».
Sa cucinare?
«Pochissimo, il minimo indispensabile».
Cena al ristorante o a casa?
«Dipende dall'umore, tendenzialmente a casa ma anche in un bel ristorantino sul mare, se lo stato d'animo è sereno».
Legge l'oroscopo?
«Mi interesso delle caratteristiche dei segni, chiedo sempre che segno sei? negli anni ho una mia piccola casistica sulle caratteristiche principali, ovviamente non è fondamentale»
È superstizioso?
«No, se però faccio una cosa e poi va bene, cerco di cambiare il meno possibile, non costa nulla».
Rapporto con le nuove tecnologie, internet e dintorni?
«Uso internet solo per le cose necessarie, lo usano molto di più i miei collaboratori. Io ho poco tempo per stare al computer».
Vacanze, dove?
«Ovviamente... al mare. perché... ho bisogno di asciugarmi, nel mio lavoro si vive nell'umido. E quindi anche le sabbiature servono per i miei acciacchi».
Cosa non sopporta nelle persone?
«L'ipocrisia,l'arroganza e la prepotenza.
Come ha vissuto calciopoli, la crisi del calcio?
«Mi ha dato spunti di riflessione,l'idea che mi sono fatto è che bisogna cambiare tutto per non cambiare nulla»
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