da Milano
LItalia ha fatto passi da gigante nel risanamento dei conti pubblici, ma ha un problema: le tasse troppo alte. Il giudizio arriva dallEconomic Outlook dellOcse, che avverte: «il balzo di due punti percentuali della leva fiscale rispetto al Pil, se durevole, potrebbe danneggiare la crescita». E il governo, forte di una crescita economica «superiore al previsto», deve «resistere al canto delle sirene», cioè alle «richieste politiche che già sono partite per una maggiore spesa e per tagli fiscali prematuri»: lextra-gettito non deve essere destinato a nuove spese o a un taglio delle tasse, al contrario - spiega il capo economista dellOcse Jean-Philippe Cotis - occorre «rafforzare il tesoretto, non ridurlo».
LOrganizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha tagliato al 2,5% le previsioni del rapporto deficit/Pil per il biennio 2007-2008, in precedenza atteso oltre il 3%, spiegando che i sacrifici della Finanziaria stanno invertendo anche la tendenza del debito, che scenderà questanno e il prossimo.
Cotis ha anche sottolineato che lItalia deve concentrarsi su una riduzione «strutturale» della spesa. «La manna fiscale è legata al ciclo favorevole delleconomia. Guai a utilizzarla per prendere impegni che poi sarà difficile mantenere». E se si vogliono ridurre le tasse, bisogna al contempo ridurre la spesa nelle sue componenti «strutturali». Buona parte dellextra-gettito, del resto, è da imputare a una crescita che «dovrebbe restare sostenuta sia nel 2007 (si prevede un +2%) che nel 2008 (+1,7%), fin quando la domanda estera si manterrà robusta». Se le esportazioni italiane dovessero vacillare, ciò «minerebbe le prospettive di crescita».
E lOcse avverte: «Il peso del fisco un rischio per la crescita italiana»
«Progressi sul deficit, necessari tagli strutturali alla spesa pubblica»
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.