Cronache

E l’opposizione si compatta sulla sicurezza che non c’è

Sicurezza che non c'è. Soprattutto a Sampierdarena e nel centro storico. Dove le bande di latinos tornano a farsi sentire, protagoniste degli ultimi fatti di cronaca. «Ma non è colpa nostra - sottolinea in consiglio comunale l'assessore Francesco Scidone - il Comune non è responsabile della sicurezza. Lo sono, invece, questore e prefetto. Alla luce di questo, vorrei capire dov'è la responsabilità del sindaco in materia di sicurezza. Il Comune è tenuto a collaborare ma non a reprimere». Una risposta che non è piaciuta ai consiglieri comunali Lilli Lauro (Pdl) e Gianni Bernabò Brea (La Destra) che hanno chiesto le dimissioni dell'assessore. «Ci sono cose su cui dobbiamo intervenire in ogni caso», osserva dall'altra parte dell'aula Luciano Grillo, Pd. Il chiosco davanti alla stazione Brignole, gestito e frequentato prevalentemente da sudamericani, è un esempio. «Com'è possibile - continua Grillo - che in luogo di quel tipo si venda alcool a qualsiasi ora?». Il consiglio si è poi spaccato sulla votazione del nuovo regolamento di polizia urbana. Ai consiglieri, cinque minuti prima della votazione, è stato presentato un documento in parte differente rispetto a quanto deciso in commissione consigliare. «Non possiamo votare gli emendamenti che abbiamo preparato per un altro testo», ha osservato l'opposizione. Che in massa ha lasciato l'aula, a partire dall'Altra Genova, seguita poi da Udc, gruppo misto e Pdl. Al novantesimo, Giorgio Guerello, presidente del consiglio comunale, prova l'assist: propone una riunione dei capigruppo con la presenza di sindaco e assessore alla sicurezza Scidone. «Una delibera così importante per la città - osserva il presidente Guerello - non può essere votata soltanto dalla maggioranza». Ma l'opposizione non ha accettato la proposta. I lavori dell'aula sono ripresi, ma solo per la discussione di emendamenti, interpellanze e mozioni.

La votazione sul regolamento di polizia urbana che prevede, tra le altre cose, l'assorbimento delle discusse delibere sulla prostituzione e sul decoro urbano, è rimandato alla prossima riunione.

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