E l’Udc per festeggiare spara sul Polo

Gianni Pennacchi

da Roma

Euforica per il risultato molisano, l’Udc ha deciso ieri che la Cdl ha esaurito la sua spinta propulsiva come suol dirsi, una volta per tutte sentenziando che «non esiste più» l’alleanza della scorsa legislatura, dunque niet definitivo alla manifestazione nazionale contro la finanziaria indetta a Roma per il 2 dicembre. Quel giorno, mentre i big di Forza Italia, An e Lega saranno nella capitale per protestare contro il governo della stangata, quelli dell’Udc scenderanno a Palermo «per una grande manifestazione in cui parleremo dei nostri valori e dell’immigrazione», come annuncia il segretario Lorenzo Cesa. Insomma, in Molise ha vinto sì un centrodestra «da rifondare», ma ancor più il «progetto» incarnato dall’Udc, che bramerebbe imporre a Silvio Berlusconi almeno un paio di passi indietro.
Basta poco, che ce vo’? È sufficiente aver preso il 9,98% dei voti, che non è nemmeno «un risultato a due cifre» come pur vanta il senator Francesco Pionati (sì, l’ex mezzobusto del Tg1), in una competizione che ha sfiorato a stento 200mila elettori, ed eccoli che per benedir le loro acque asfissiano il bambino. Adombrata la vittoria dell’opposizione sulle forze governative, emerge che «dobbiamo ridiscutere tutto, dal programma alla leadership, senza pregiudiziali. Perché sarebbe inaccettabile se ci venisse detto che l’alleanza di centrodestra è immutabile ed esiste solo se a guidarla è l’onorevole Berlusconi. Quello legato a un uomo solo non è mai un progetto politico. E il risultato delle elezioni in Molise lo conferma». Così recita la relazione di Cesa alla direzione riunita all’Hotel Minerva, e approvata a grandissima maggioranza. Con la benedizione di Casini, che guadagnando l’adunanza sorrideva felice: «Siamo andati bene, siamo molto contenti».
Effettivamente, rispetto alle politiche di pochi mesi fa l’Udc è rimontata di un paio di punti. E non riesce a spegnerne l’entusiasmo la nota irridente di Italia di mezzo, l’associazione dell’ex segretario Marco Follini, che «si unisce al giubilo degli amici dell’Udc per il risultato del Molise. Effettivamente, dal 26,2% delle scorse regionali al 9,9% di queste c’è una lievissima flessione. Ma non saremo certo noi a minimizzare l’importante tenuta che l’Udc ha riscontrato». Oddio, nelle precedenti regionali con l’Udc c’era anche la Dc di Gianfranco Rotondi che ora ha fatto il 5%, e non c’erano le liste civiche del governatore. Comunque l’Udc, rispetto a Fi e An, è l’unico a risalire dall’aprile scorso. Follini dunque non smorza la festa, così come non la guasta Carlo Giovanardi, che ha votato contro il paragrafo che sancisce l’assenza dell’Udc alla manifestazione romana, perché «in piazza quel giorno ci saranno anche migliaia di elettori e simpatizzanti dell’Udc: è un errore che non ci sia nessuno che li rappresenta soprattutto quando la via parlamentare ci viene preclusa, non consentendo confronti sul merito della finanziaria».
Cesa ha la totale benedizione di Casini, il 2 dicembre manifesteranno a Palermo ospiti dell’amico Totò Cuffaro. L’ex presidente della Camera è categorico: ««Ognuno si fa le sue manifestazioni con grande rispetto per gli altri.

Abbiamo già detto che ci sono due opposizioni. Sono percorsi diversi il cui minimo comune denominatore è l'opposizione a Prodi». E Buttiglione rincara la dose: «Berlusconi pensa che la Cdl sia di sua proprietà. Non è così».

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