Come si organizza una rivoluzione vincente? Se fossi un pompelmo, saresti con o senza i semi? Considerato il clima politico attuale, perché non lasciamo che siano i manager dellIkea a governare? Non è la Settimana enigmistica, sono i test cui vengono sottoposti gli aspiranti cervelloni delluniversità di Cambridge. Quelli che sognano di seguire le orme di Isaac Newton e Charles Darwin. E che - male che vada - sperano di allungare la lista degli 84 premi Nobel che hanno fatto di Cambridge la prima università britannica, la terza nel mondo dopo Harvard e Yale.
Numero uno in Legge, numero uno in Medicina, numero uno in Farmacologia, numero uno in Veterinaria, Cambridge compie questanno gli 800. Anni sì, quelli che raccontano una tradizione accademica fra le più antiche del mondo. Ma che non sono riusciti a togliere allateneo quellaura un po snob, troppo elitaria, che si porta dietro da quando per le sale dei suoi college si aggiravano Edoardo VII e Giorgio VI, fino allarrivo del principe Carlo. Così Cambridge ha deciso di sfoderare la sua carta, per rendersi un po più «pop» e smetterla di essere considerata la meta irraggiungibile. Lo ha fatto non solo assegnando ai suoi alunni un test desame in Poesia che include le canzoni della star dannata Amy Winehouse, ma anche rivolgendosi alle soap opera.
I vertici delluniversità hanno contattato i produttori delle quattro serie più in voga nel Regno Unito - EastEnders, Coronation Street, Emmerdale e Doctor Who - spingendo perché le sceneggiature includano storie di studenti di Cambridge o aspiranti tali, storie che insomma abbiano un riferimento al Trinity o al Magdalene College e che facciano sentire il tempio del sapere più vicino agli inglesi, anche a quelli squattrinati. Forse di mezzo cè il precedente di Harry Potter, quello cinematografico, le cui scene sono state girate nelle meravigliose sale del Christ Church di Oxford e che hanno fatto altra pubblicità alleterna rivale di Cambridge, che però questanno ha dovuto subire il sorpasso. «È il nostro modo di correggere la falsa percezione che Cambridge sia inadatta a chi ha un background ordinario», ha spiegato Greg Hayman, portavoce delluniversità. «Al contrario, siamo entusiasti di attirare i migliori cervelli e ignorare le loro origini. Così abbiamo deciso di rivolgerci ai nostri potenziali allievi attraverso le soap e i loro programmi preferiti».
Daltra parte anche i mitici studenti di Cambridge, che hanno fatto la fortuna della città, diventata tappa obbligata di turisti e studenti estivi, insomma anche loro sono comuni mortali che seguono lultraventennale soap britannica EastEnders. Comuni mortali che come qualsiasi altro studente di tutto il mondo - nonostante il quoziente intellettivo e un duro lavoro - ogni tanto si concedono qualche sporco trucchetto. Lo ha dimostrato un sondaggio anonimo condotto a fine anno fra un migliaio di allievi: la metà (49%) ha ammesso di aver utilizzato i lavori di qualcun altro spacciandoli per propri. E molti hanno saccheggiato Internet come qualsiasi anonimo studente della più sconosciuta facoltà: l82 per cento dei truffatori scopiazzando a man bassa da Wikipedia.
Ma Cambridge resta Cambridge.
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