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E l'aereo di Sheva rimase mezzo vuoto

Franco Ordine

Giorno di compleanni famosi e di prenotazioni di voli, ieri a Milanello. I compleanni famosi sono quelli noti, del presidente Silvio Berlusconi e di Andriy Shevchenko, la stella di una volta emigrata a Londra: entrambi festeggiano nello stesso giorno, 29 settembre, e un tempo l’evento era l’occasione giusta per una sorta di raduno rossonero. Ora, con il Chelsea di mezzo e le diverse date dei rispettivi impegni calcistici, è più complicata l’organizzazione. Così mentre oggi, a Milanello, può arrivare il presidente Silvio Berlusconi per ringraziare la squadra e la società dei regali ricevuti (il più apprezzato la pagina d’auguri sulla Gazzetta dello Sport con tutti i nomi e i cognomi dei dipendenti, dei dirigenti e dei calciatori rossoneri), domenica sera a Londra è prevista una cena organizzata da Sheva. Che tiene in modo particolare alla presenza dei suoi ex sodali e per questo ha messo a disposizione, con generosità, uno o due aerei privati incaricati di partire nel pomeriggio da Linate dopo la partita col Siena e di rientrare il mattino dopo, da Londra.
Fin qui l’adesione entusiasta è arrivata solo da Clarence Seedorf, da Ancelotti, l’allenatore, e dallo staff societario, Galliani più Braida ché Gandini ha dovuto disdire l’impegno per un appuntamento Uefa a Ginevra fissato per lunedì mattina. In bilico la partecipazione degli azzurri di Milanello, attesi a Coverciano lunedì pomeriggio per avviare la dieci giorni azzurra (si gioca contro Ucraina e Georgia). Kaladze, per lo stesso motivo, ha fatto sapere di non poter volare su Londra, dovrà puntare dritto su Tbilisi. A proposito di Chelsea, il georgiano ha ripetuto un vecchio concetto. «La mia vera fortuna è stata quella di essere tornato nel Milan e di non aver più firmato con il Chelsea» la frase che sembra fatta apposta per leggere i dubbi e le perplessità che albergano nel cuore di Sheva.

Magari ne parleranno a Londra domenica notte, con Ancelotti e Galliani, dinanzi a una torta con 30 candeline.

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