Quando Gabriele Lavia si innamora di un classico del teatro del Novecento cè da aspettarsi che, pur leggendo con singolare nitore la scrittura dellautore preso a modello, tramuti (ed è una qualità da sottolineare) il testo non nellasettico formalismo della pièce bien faite che, pur superbamente recitata non si discosta da una corretta impostazione di maniera, ma la arricchisca di quel corredo di immagini che lo scrittore ha sottinteso in quellopera darte evocando e rievocando tutto ciò che lha condotto allatto creativo.
È ciò che avviene in quel capolavoro misconosciuto dai più che è Tutto per bene. Storia di un uomo di genio, da tutti scambiato per un travet che in assoluta malafede finge di ignorare che la moglie di cui è vedovo sia stata lamante di un politicante corrotto. Al punto di accollarsi addirittura la paternità della figlia nata dal legame adulterino della consorte col suo migliore amico. Un lascivo libertino che, tra laltro, si è impadronito di un importante lascito scientifico scritto dal padre dellamante spacciandolo per suo. Siamo cioè in piena tragedia borghese con tanto di patetico risvolto finale quando la ragazza, che finora ha disprezzato il protagonista credendolo connivente della tresca materna, scoperta la verità abiura il padre naturale sposando le ragioni del cuore che la spingono, ripudiata la verità dei fatti, a dichiararsi figlia di chi laccolse con amore generandola nello spirito e non nella carne.
Lavia protagonista di unammirevole misura che mai indulge al pietismo stavolta coadiuvato con grazia toccante dalla propria figlia Lucia trasforma Tutto per bene in una disamina scientifica delluomo oltre che dellautore Pirandello.
TUTTO PER BENE - di Pirandello Teatro di Roma. Regia e interpretazione di Gabriele Lavia. Teatro Argentina fino al 10 febbraio.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.