E lunedì? Questa volta il recupero è difficile

Venerdì 7 maggio la Borsa italiana ha perso il 3,27%, dopo una serie di sedute negative. In tutta Europa in una sola giornata erano andati bruciati 183 miliardi di euro. Poi, lunedì, la sorpresa: Milano, migliore in Europa, è rimbalzata di oltre l’11%, sfiorando il record del 1997. Le misure di difesa dell’euro adottate a Bruxelles avevano generato un impulso fortissimo. Venerdì 14 maggio, ieri, il mercato è crollato di nuovo, dopo giorni di assestamenti: Milano ha perso il 5,2%, in tutta Europa sono andati in fumo 166 miliardi. Ancora una volta Milano è stata una delle piazze peggiori, segno che la speculazione internazionale riconosce la debolezza dell’Italia.
Il quesito che tutti ora si pongono è molto semplice: come apriranno i mercati lunedì? È possibile attendersi una bella sorpresa, e cioè un rimbalzo paragonabile a quello della settimana scorsa? Lo abbiamo chiesto ad alcuni esperti. Luigi Dompè, responsabile azionario Italia di Prima sgr, esordisce con una battuta molto schietta: «Difficile dire cose intelligenti in questi casi». Ovvero, nessuno ha la sfera di cristallo. «In questo fine settimana non sono in calendario né vertici europei né interventi di alcun tipo. Lo scorso weekend la situazione era diversa. Lunedì si riapre con una situazione indentica, non modificata. Non ci si può nascondere che la situazione del nostro mercato è fragile, sostanzialmente ribassista».
Cautamente più positivo Mario Spreafico, direttore investimenti di Schroders: «Pensare che lunedì il mercato rimbalzi non è impossibile, ma sicuramente difficile. Da considerare che c’è anche un momento di black-out di dati economici, dopo l’ondata delle trimestrali in Italia e negli Stati Uniti, che sono andate piuttosto bene. Adesso ci si confronta con le attese sul secondo trimestre».
Armando Carcaterra, direttore investimenti di Anima sgr osserva: «La volatilità dei mercati è molto accentuata, quindi è possibile tutto. È giusto però ricordare che lo scenario di fondo dell’economia sembra in moderato miglioramento». Chiediamo: ma c’è scoperto sul mercato? Ci sono ancora forti pressioni della speculazione al ribasso, come negli ultimi tempi? «Ce n’è tanto soprattutto sull’euro. Sui mercati azionari meno», risponde Carcaterra. Più cauto Dompè: «Non ho evidenze né strumenti per capirlo». Anche lui è convinto, tuttavia, «che ci sono posizioni che speculano contro l’area euro, soprattutto contro i Paesi periferici».
Spreafico approfondisce: «In una settimana è cambiato il tema di fondo. Fino a una settimana fa in dubbio c’era la tenuta della moneta e la credibilità delle istituzioni europee. E l’Europa ha dimostrato la volontà d’intervenire per difendere i debiti dei Paesi a rischio. Oggi la logica è diversa: si considerano gli effetti economici provocati dal debito. In altre parole, gli impegni di riduzione di spesa presi da Spagna e Portogallo provocheranno depressione, minor crescita e utili inferiori».


Diversa l’ottica di Matteo Astolfi, responsabile per l’Italia di M&G investment: «Noi abbiamo una prospettiva d’investimento di almeno tre anni. Cominciamo a vedere prezzi interessanti e a compricchiare un po’. Magari tra un mese i prezzi saranno ancora più convenienti...».

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