Il rinnovamento (o il rinascimento, fate voi) del Milan parte dallattacco, e non potrebbe essere altrimenti per il grave infortunio di Ronaldo, gli acciacchi di Inzaghi e la fragilità psicologica di Gilardino. Se le indicazioni di Galliani rispondono al vero, e non cè motivo di dubitane, Ronaldinho non rientra fra gli obiettivi della società rossonera dopo lavvento di Pato che fin dal debutto ha dimostrato di essere maturo per giocare in una grande squadra. Troppo costoso il brasiliano, ci vogliono almeno 150 milioni fra cartellino e ingaggio quinquennale. E poi il suo arrivo finirebbe per creare problemi di leadership a Kakà e di crescita a Pato. Meglio Drogba, Benzema, Adebayor o Sheva nellordine.
La pole-position è tutta dellavoriano Didier Drogba, 30 anni da compiere il prossimo 11 marzo, che non si sente più a suo agio nel Chelsea dopo laddio di Mourinho e in varie occasioni ha dichiarato di gradire un trasferimento in Italia, meglio se al Milan. La riprova? È più facile incontrarlo in un locale alla moda di corso Como o viale Umbria che nei pub londinesi. Con lui Ancelotti ritroverebbe quella prima punta di cui ha bisogno come il pane per vincere le partite contro le squadre medio-piccole e sgravare di responsabilità Kakà. Per Drogba il gol è la vita. Nel Chelsea ha segnato 47 reti in 102 partite e vinto tanto: due campionati, una FA Cup, due coppe di Lega e una Supercoppa inglese. Costa tanto (30 milioni solo il cartellino), ma ne vale la pena. Cè solo (eufemismo) da verificare se Abramovich, il patron del Chelsea, vorrà privarsi di uno dei suoi migliori giocatori per rafforzare i campioni dEuropa e del mondo.
Più facile convincerlo a cedere Andrij Shevchenko che, nonostante la protezione del presidente, non ha mai sfondato nel Chelsea e il 29 settembre compirà 32 anni. In occasione della trasferta del Milan a Londra, lucraino sè perfino rifugiato sul pullman della sua vecchia squadra al quale è rimasto profondamente legato. Quasi una saudade di sapore brasiliano. Ma Sheva è ancora un campione? Con la sua nuova squadra ha segnato appena 17 reti in 60 partite, niente a che vedere con lo straordinario score in rossonero: 172 gol in 297 incontri. È questo linterrogativo a cui devono rispondere Ancelotti e Braida. La spesa non è un problema, basta una dozzina di milioni.
Di assoluto prestigio le alternative care a Galliani. Parliamo del francese Karim Benzema e del togolese Emmanuel Adebayor. Il primo ha compiuto 20 anni lo scorso 19 dicembre e ha dimostrato nel Lione di avere confidenza con il gol: al suo attivo 22 centri in 58 partite. Il secondo, 24 anni fra 3 giorni, è letteralmente esploso in questa stagione (15 gol in 16 partite di Premiership con lArsenal) dopo aver stentato nelle precedenti stagioni con 12 reti in 42 gare.
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