Roma

E nei tunnel dell’Umberto I i lavori sono in forte ritardo

Le procedure per l’affidamento dei lavori di ristrutturazione del piano ipogeo del policlinico Umberto I sono impantanate nei meandri della burocrazia. Siamo infatti quasi agli inizi di novembre e della progettazione esecutiva e dell’esecuzione delle opere necessarie per dare il via alla riqualificazione non v’è nemmeno l’ombra. Intanto i pazienti continuano a essere trasportati in barella, dopo esser usciti dalle camere operatorie, lungo i sotterranei degradati senza che il fatto sconcerti più. Oltre al fatto che sono ancora utilizzati come scorciatoie, da un padiglione a un altro, per portare i malati in carrozzella dal reparto di degenza a quello di indagine. Eppure i 28 milioni di euro per il mega-progetto di ristrutturazione dell’ospedale sono stati stanziati. Intanto è stata appena nominata la commissione per l’aggiudicazione della gara quando invece lo scadenzario era ben delineato, almeno a parole. Facendo un passo indietro, i lavori dovevano cominciare a marzo 2007; poi il manager Ubaldo Montaguti aveva precisato che sarebbero partiti entro dicembre. Per l’assessore alla Sanità, Augusto Battaglia, i lavori sarebbero iniziati a gennaio 2008, mentre per il presidente Piero Marrazzo, la scadenza immediata avrebbe compreso l’inizio dei lavori ai primi di settembre e l’ultimazione per aprile 2008. Già, ma se questa è la tabella di marcia da rispettare, cominciamo col dire che siamo decisamente fuori tempo massimo. È l’accusa che muove anche la Fials Confsal in merito ai ritardi, tant’è che il segretario regionale Gianni Romano sottolinea: «Ci meravigliamo che l’assegnazione dei lavori non sia agli sgoccioli perché se ci si mette così tanto tempo per nominare il vincitore della gara allora chissà quanto ci si metterà per partire con la procedura operativa». Dalla scadenza della gara a oggi, ossia dal 24 settembre a oggi l’unico atto idoneo a dare seguito all’attuazione dell’appalto è stata la nomina della commissione giudicatrice: quella che sceglierà l’impresa. Il manager, coadiuvato dal direttore amministrativo e direttore sanitario Maurizio Dal Maso, ha deciso di nominare membri della commissione 5 professionisti, più un segretario aggiunto, con la particolarità di inserire nella lista anche la moglie del direttore, Daniela Celin. La Celin già era stata assunta dall’azienda Policlinico con un contratto a tempo determinato circa una decina di giorni dopo la nomina di Montaguti con il ruolo di coordinatrice dello staff, ma adesso quel ruolo è accresciuto enormemente. Già, ma la nomina della Celin non si concilia a pennello con il dettato del codice degli appalti che prevede, all’articolo 84, specifici requisiti tecnici per i membri della commissione giudicatrice e il numero massimo di 5 componenti. Ma la disamina dei ritardi nei lavori da svolgere all’Umberto I non si ferma qui. Ci si va a sommare pure il riadattamento dell’obitorio che per via di un conflitto di competenze tra policlinico e Sapienza, non parte.

Nonostante le indicazioni dei Nas e del Servizio ispettivo dell’Asl RmA.

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