E ora il depuratore finisce a Ronco

Per il momento più che purificare, ha agitato le acque rapallesi: tra comitati di protesta, ricorsi al Tar e raccolte firme, la realizzazione del depuratore è il tormentone che da un anno fa da colonna sonora alla città ruentina.
La scelta, adesso, sembra ricadere definitivamente sull’ex area Viacava in località Ronco. Il consiglio comunale approva infatti con i soli voti della maggioranza la variante al Piano Regolatore che consentirà l’installazione dell’impianto di depurazione nella zona prospiciente il campo da golf. Parere negativo dai tre consiglieri di minoranza presenti in aula al momento della votazione: Nicola Costa, Pier Giorgio Brigati e Roberto Zunino.
L’area in questione è di proprietà della Regione che dovrà quindi modificare quanto prima il proprio Piano Paesistico. Dall’opposizione piovono critiche per il modo in cui è stata gestita la pratica e sorgono dubbi sugli aspetti tecnici: su tutti la distanza dell’impianto dalle case e dai pozzi artesiani.
Lo stesso consigliere di maggioranza Roberto Tosi, presidente del Gabbiano, ammette come la pratica sia nata molto male: «Il depuratore andava realizzato fuori dal centro, qualsiasi fosse il costo economico da sopportare. Bisognava imporsi per una scelta ben diversa».

Gerolamo Giudice, consigliere incaricato all’ambiente, rimarca invece la bontà dell’operato dell’amministrazione capace di rispondere ad un’esigenza di cui nessuno prima si era fatto carico.
Consiglieri tutti uniti, tranne l’astenuto Nicola Costa, sull’ordine del giorno presentato ad inizio seduta per scongiurare la chiusura della Centrale tigullina del 118.

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