La Festa del Pd può non bastare. Ed ecco allora scendere in campo anche la Festa di Liberazione «Liberafesta», organizzata dal circolo Prc Bianchini, che in piazza Romagnosi (Marassi) ha adunato bandiere, stand gastronomici, bancarelle e dibattiti socio-politico-culturali. E per non dimenticare la lotta di classe, ieri pomeriggio i relatori Antongiulio Mannoni della segreteria Cgil di Genova, Bruno De Martines dei Cobas e Christian Febbraro lavoratore precario, hanno focalizzato l'attenzione sull'aspetto della «Crisi economica, riforma dei contratti e ripresa delle lotte». Insieme, insomma, per indicare e precisare che: «in un fase così importante dello sviluppo della lotta di classe, la carenza, rappresenta la naturale conseguenza del fatto che oggi l'influenza del Prc nel movimento operaio sia ridotto ai minimi termini».
Tra friscieü, salsicce, patate fritte, acciughe fritte, bibite e aperitivi, il dibattito di ieri pomeriggio è stata dunque l'occasione, per quanti - diciamo pochini - hanno ascoltato in piazza, le parole di chi ha voluto ribadire ancora una volta, e a voce alta, che c'è bisogno di lotte di classe.
«Negli ultimi tempi la classe lavoratrice è tornata prepotentemente protagonista della vita sociale e politica del paese - hanno spiegato i relatori -. La cronaca lo dimostra. Tali lotte, non solo dimostrano la centralità della classe operaia nella società, ma anche, che si sta producendo un cambiamento sostanziale nei rapporti di forza tra le classi rispetto agli ultimi venti anni. Queste mobilitazioni, sono il segnale inequivocabile che si sta preparando una svolta». «Perché - ha aggiunto Febbraro - il gesto eclatante serve a dare visibilità, ma bisogna unire la lotta per creare omogeneità e non emarginazione. L'obiettivo è, e resta quello di costruire unitarietà e solidarietà nel settore del mondo del lavoro. L'idea è che non è sufficiente una manifestazione, la ripresa di una iniziativa di lotta richiede in primo luogo la messa in campo di una forte iniziativa di difesa delle condizioni di vita e di lavoro delle classi popolari. Ma dobbiamo prendere visione del fatto che oggi quello che manca è un'organizzazione politica in grado di avviare un processo di mobilitazione. Il problema è legato ad un'adeguata ripresa dell'iniziativa sociale e politica, intesa come unità d'azione all'interno delle lotte, della mobilitazione. Ed unirci nuovamente per poi spaccarci di nuovo al primo ostacolo politico sociale non ha proprio senso». La disaffezione a tali concetti sembra però essere testimoniata da una scarsissima partecipazione, che in piazza ieri è diventa quasi inesistente. E la stessa mobilitazione contro l'introduzione della zona blu a Marassi sembra aver accusato qualche mancato «colpo di adesione».
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