Il secondo posto, la coppa Italia, una scarpa doro per Totti (van Nilstelrooy permettendo). Rimasugli di festa di fine stagione per una Roma che supera nellultima giornata di campionato il Messina per 4-3 in una poco più che amichevole destate. E grazie alla doppietta, il capitano ora può sperare nel trofeo riservato al bomber continentale. Mica male per un fantasista. E ora due mesi di pausa e di mercato, partendo dal tormentone dei rinnovi di Chivu, Mexes e Mancini. Una faccenda che non sembra preoccupare Spalletti. «No, non penso che ci saranno grosse difficoltà a trattenerli, del resto hanno sempre espresso la voglia di rimanere a Trigoria anche perché cè grande amicizia col resto del gruppo».
In questi giorni al Milan si parla di un insospettabile «big» che il prossimo anno potrebbe vestire la maglia rossonera. Un affare delicato perché tra questi pare ci sia De Rossi. Spalletti smonta lipotesi: «Daniele al Milan? E che fa Ancelotti, si priva di Kakà, di Pirlo, di Seedorf? Con questi giocatori è diventato campione dEuropa, lintesa del loro centrocampo è stata fondamentale per raggiungere il massimo traguardo per una squadra, mi sembra quantomeno un azzardo, poi se vogliono fare due squadre». Ma lesperienza insegna a non fidarsi troppo. «Be, se davvero cederemo De Rossi lo faremo solo per soldi, i giocatori ce li andiamo a scegliere noi, dobbiamo completare la rosa e in questo progetto serve un centrocampista». Centrocampista da colpo a sorpresa?. «Secondo me ci vuole un mercato intelligente con un po di fortuna per azzeccare lacquisto giusto - analizza il mister - per esempio Taddei è stato un bel colpo, ma anche Doni, costato relativamente poco, ora ha triplicato il valore di mercato e si è dimostrato un campione. Lorganizzazione della società ha comunque mostrato di essere a posto, riguardo alla supervisione di quello che circola». Insomma cè lo spazio per prendere buoni giocatori a buon mercato. «Poi è chiaro che non si può competere col budget di Inter e Milan - aggiunge Spalletti - quello lo dobbiamo fare col gioco, non con i numeri».
Un pensiero ai tifosi per il quale Spalletti è diventato un idolo intoccabile, quasi come Totti. «Questa gente è eccezionale, ci vuole bene e noi le abbiamo restituito qualcosa, facendo un gran campionato nel quale abbiamo espresso un buonissimo calcio. Però i nostri tifosi ci mettono in difficoltà, non riusciremo mai a ripagare quello che sentono e provano per questi colori e questa società». O meglio, ci sarebbe ma è dura. In attesa di ipotetici trionfi europei il tecnico elogia il capocannoniere.
E a proposito di festa, ieri le ragazze della Roma Calcio Femminile hanno festeggiato la promozione in serie A assieme ai colleghi maschi. Lunione fa la forza.
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