Gian Marco Chiocci - Luca Rocca
Continue minacce di morte, pedinamenti ossessivi, molestie e sinistre lettere anonime. Una delle tante inchieste della procura di Milano sui «super fan» della modella svizzera Michelle Hunziker, svela le paure della soubrette. Il terrore vivo scaturito dalle iniziative di uno «stalker» che giorno dopo giorno si è lentamente insinuato nella sua vita. Lo sfegatato ammiratore della soubrette identificato, denunciato e perquisito, è di Cagliari e risponde al nome di Fabrizio S. Telefonate nel cuore della notte alla sua guardia del corpo e al suo avvocato, Giulia Bongiorno, appostamenti sotto casa, sorprese al citofono e continui sms nei quali il focoso ammiratore chiede di parlare con lei. Una continua e opprimente sequela di pressioni psicologiche culminate nella denuncia della conduttrice di Striscia la notizia contro l’uomo che a sua volta, però, attraverso l’avvocato Alessandro Diddi, ha controdenunciato la presentatrice tv sostenendo che le sue erano solo romantiche manifestazioni d’affetto sottolineate da scritti d’amore e pensieri innocenti.
Nel racconto che la Hunziker consegna alla magistratura milanese, Francesco S. è indicato quale «autore di più condotte moleste, insistenti e persecutorie nei miei confronti e tali da costituire un’intollerabile e ossessiva aggressione alla mia libertà, alla mia privacy e alla mia tranquillità». Nel caso specifico la soubrette ricorda che il tutto ha avuto inizio nel 2006 allorché cominciano ad arrivare alcune missive «in cui l’uomo manifesta ossessivo desiderio di incontrarmi e di condividere con me dei momenti di intimità (...) ultimamente si apposta sotto casa mia, citofona, tenta di parlarmi. Quando esco prova ad avvicinarsi a me e, non riuscendovi, mi pedina. Spesso si presenta davanti agli uffici di Striscia e tenta di abbracciarmi e di baciarmi».
E poi ci sono le chiamate sulle utenze personali della showgirl: «Telefona insistentemente, anche di notte, sul cellulare della mia guardia del corpo - racconta Michelle - a cui invia ripetuti sms, chiedendogli di essere messo in contatto con me, minacciandola se non provvede (...). Nonostante Francesco S. non sia mai riuscito a instaurare nessun rapporto diretto con me, il suo comportamento ossessivo (...) suscita in me un perdurante stato d’ansia e di paura».
A ricevere le telefonate del fan non sono solo la diretta interessata o il suo bodyguard. «Dal 9 novembre del 2007 - racconta sempre la Hunziker - ha cominciato a chiamare anche presso lo studio del mio legale, l’avvocato Giulia Bongiorno, più volte nell’arco della stessa giornata (...) la sua ripetuta insinuazione nella mia vita privata (...) fa sorgere in me il fondato timore che la sua condotta, se non fermata in tempo, possa sfociare in ben più gravi episodi di violenza».
Va detto che non tutte le accuse di molestie elencate dalla Hunziker sono attribuite o attribuibili all’ammiratore sardo. In atti sono confluite due lettere «dal chiaro intento intimidatorio» sulle quali si sta ancora investigando per risalire al mittente. La prima busta, con all’interno una lametta, viene recapitata nella redazione milanese di Striscia la notizia: «Cara Michelle - vi si legge - prima o poi ti troverò senza quel cane rognoso e deturperò quel visino da put...». Il giorno successivo, da un indirizzo di comodo di posta elettronica, arriva una mail al Gabibbo. Il tenore è questo: «Sono amico di quello che ti ha mandato una lettera con le minacce. Se fai indagare la polizia ti faccio saltare in aria, capito brutta zoc...?».
La sera prima Michelle in tv aveva invitato gli ascoltatori a «non rimanere inerti di fronte alla violenza, denunciando i responsabili». La starlette svizzera non l’ha mandato a dire: «Si sta verificando una vera e propria escalation persecutoria nei miei confronti». Se è vero che queste ultime due lettere non sono con certezza farina del sacco di Francesco S. è anche vero che la polizia postale, lo scorso 11 giugno, ha rinvenuto nella casa del sospettato molti elementi che rafforzano gli indizi a suo carico. La perquisizione scattò all’indomani della deposizione dell’ex moglie del cantante Eros Ramazzotti, ascoltata come parte offesa, al pm milanese Antonio Lamanna. Una deposizione arrivata quattro mesi dopo la sua testimonianza al processo contro un ammiratore slovacco, T.T., poi condannato a tre mesi (pena indultata) per la sua insistenza molesta nello spedire cartoline e lettere dove sosteneva di essere lui, e non Ramazzotti, il padre di Aurora, la figlia di Michelle e Eros. Nel novembre del 2007, invece, un’inchiesta analoga condotta dal pm Sandro Raimondi era stata archiviata per l’impossibilità di risalire all’anonimo molestatore che sul finire del 2004 aveva inviato una decina di lettere con allusioni pesantissime alla vita privata della Hunziker.
Il sospetto della showgirl che potesse essere un uomo molto vicino alla famiglia e alla mamma Ineke non ha trovato riscontri nonostante la scoperta, a seguito di perquisizione, di alcuni filmati amatoriali che stavano per essere venduti dall’«amico di famiglia» a giornali scandalistici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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